Le famiglie che utilizzano i trasporti pubblici possono raggiungerlo solo con due linee di bus. Che spesso vengono sospese per mancanza di mezzi - Un appello a Linda Meleo ed Enrico Stefàno
L’Ospedale Bambino Gesù ha molti record. È l’unica struttura pediatrica dove si effettua ogni tipo di trapianto oggi esistente e nel 2016 ha garantito 80.015 accessi al pronto soccorso, 1.696.279 prestazioni ambulatoriali, 27.058 tra procedure chirurgiche e interventistiche e 26.947 i ricoveri ordinari, il 28% dei quali per pazienti provenienti da fuori regione e il 13,5% per bambini di nazionalità straniera.
Ma il Bambino Gesù, senza ombra di dubbio, in Europa è anche l’ospedale pediatrico più difficile da raggiungere per le tante famiglie che possono muoversi soltanto con i mezzi pubblici. In cima al Gianicolo, infatti, si arrampicano soltanto due linee di autobus (115 e 870) servite con mezzi corti da 8 metri di tipo “Europolis Cam Alè”.
Così sempre più spesso le linee 115 e 870, come molte altre, vengono sospese per mancanza di mezzi.
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A testimoniare lo sfacelo le statistiche raccolte da “Mercurio Viaggiatore”, uno dei blogger romani più attivi ed informati sul trasporto pubblico locale, secondo cui fra agosto 2016 e luglio 2017 la linea 115 è stata sospesa per 73 giorni (più di due mesi e mezzo in un anno!) mentre la 870 per 27 giorni. E la situazione non è certo migliorata, come testimoniano le proteste quotidiane degli utenti sui canali social di Atac.
L’azienda, del resto, conosce la situazione da due anni almeno e anche l’assessore Linda Meleo è perfettamente al corrente dello scandalo di un grande ospedale pediatrico abbandonato senza trasporti pubblici, con pazienti, famiglie e lavoratori costretti ad usare il taxi per andare alle visite o a trovare i piccoli degenti.
Eppure nulla è stato fatto sin qua e non risulta bandita alcuna gara per l’acquisto di nuovi mezzi adatti a servire il Gianicolo.
L’unica speranza, allora, è il “revamping” con cui l’amministrazione Raggi ha annunciato di voler rimettere in strada mezzi elettrici fermi in rimessa. Ma la procedura di gara non è ancora conclusa e la giunta stessa ha annunciato che i mezzi non saranno in funzione prima del 2019.
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