In attesa dei lavori stradali promessi, la strategia amministrativa che trapela è: il problema non si risolve, si aggira. Non c’è traccia della «rivoluzione» annunciata dalla sindaca che disse no all’Olimpiade per garantire la cura ordinaria della città
Il tema delle buche è il migliore per descrivere non i mali della città ma l’approccio del Comune nella ricerca di una soluzione: perché i «rimedi» fin qui adottati servono, per lo più, ad evitare che il Campidoglio paghi i risarcimenti chiesti dai cittadini. Così si spiegano, ad esempio, i limiti di velocità: in una metropoli assediata dal traffico e dalla lentezza dei trasporti pubblici, ci siamo trovati con strade - dalla Tangenziale alla Colombo - da percorrere non oltre i trenta all’ora. Soprattutto, negli ultimi giorni, si scopre che 25 linee dell’Atac sono state deviate su percorsi alternativi per evitare la Parigi-Dakar dei tracciati d’origine. In sintesi, e sempre in attesa dei lavori stradali promessi, la strategia amministrativa che trapela è chiarissima: il problema non si risolve, si aggira. Esattamente come a Roma è sempre accaduto. O perfino peggio.
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