Scene di inciviltà oltre misura

bus 170 con tornello atac

Esperienze di bus tornellato : Bus Atac con il tornello. Invece di essere contenti che adesso tutti devono fare il biglietto sto vedendo scene di inciviltà oltre misura. Leggiamo cosa è successo in questa mini intervista



Gli utenti dei mezzi pubblici raccontano le loro esperienze nell'utilizzo del mezzo pubblico, oggi è il caso di Orchidea Nera che ha raccontato la sua esperienza sul 170 tornellato su twitter ed è stato intervistato da Mercurio Viaggiatore. Queste le sue parole:

Bus Atac con il tornello. Invece di essere contenti che adesso tutti devono fare il biglietto sto vedendo scene di inciviltà oltre misura. I soliti italiani. 

Non ci sta mai bene nulla.

Tipo che scene?

Si sale solo davanti. Dalla porta dietro si scende e basta. 

Gente a spintoni che cercava di salire da dietro  e aggrediva verbalmente l'autista perché a loro dire salendo solo davanti si perde troppo tempo. 

Questa è una.

Ma c'erano gli addetti Atac a bordo? Ad inizio sperimentazione erano 3: controllore, bigliettaio e vigilante. L'autobus è sempre lo stesso (uno solo) che ogni settimana cambia linea

Il mio tweet forse non era completo. Sul 170 c'era un addetto Atac oltre l'autista. 

Questo a fatto si che la gente usasse il tornello, ma sono comunque servite le maniere forti. 

La gente è incivile. Non sa seguire una regola in quanto tale e basta.

Grazie mille per la spiegazione

Morale: Come facilmente immaginabile, la sperimentazione sul tornello in sé è totalmente inutile. 

Senza Addetti Atac a bordo, tornerà la giungla
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3 Commenti

Anonimo ha detto…
Il discorso è complesso. A parte che io non parlerei di "italiani" ma di "romani", perchè in altre città italiane sia del nord che del sud si usa questo sistema senza problemi particolari. In ogni caso, purtroppo, questo è il risultato di anni ed anni di permissivismo e tolleranza nel far rispettare alla gente le regole. E quando si danno cattive abitudini alla popolazione, poi levargliele diventa difficile. In ogni caso, questo è un sistema che vedo adatto, qui a Roma, solo su linee a bassa domanda, quindi poco affollate. Su tutte le altre si devono incrementare le squadre di controlleria, facendole coadiuvare da agenti della Polizia Locale, come si fa in alcune città italiane.
Anonimo ha detto…
No. A Roma (una volta che un privato avrà "ottimizzato" l'azienda) si deve fare così:
- ridurre il costo del Metrebus dandone ampia diffusione al pubblico; obiettivo: incentivare l'acquisto di titoli a lunga scadenza;
- ampliare la possibilità di pagare il titolo di viaggio in forma dematerializzata (smartphone); obiettivo: permettere alla maggior parte degli utenti di essere in regola;
- dotare le fermate principali di emettitrici di biglietti (es.: piazza Venezia);
- aumentare il costo della sanzione a chi è sprovvisto di titolo (ad es. 500€);
- aumentare i controlli random su tutte le linee.
Roma non è Parigi o Londra (dove il bus è usato marginalmente), non è Bruxelles o Bordeaux (dove non ci sono le "masse" di utenti nelle ore di punta.
Anonimo ha detto…
Non sono vissuto a Parigi o a Londra, ma le volte che ci sono stato mi sembrava che l'autobus lì fosse usato molto più che marginalmente. La differenza è che tali città hanno una rete di metropolitane che decongestiona notevolmente l'utenza.
L'abbonamento a Roma e in Italia in generale è molto più basso delle sopracitate Parigi e Londra, abbassarlo ancora credo vorrebbe dire andare in rosso.
Non basterebbe aprire la porta dietro (una sola, quella in fondo, per evitare congestionamenti sulla parte finale del mezzo) DOPO aver verificato i titoli dei passeggeri entranti? Sono sicuro che la procedura non richiederebbe più di 2 o 3 minuti (nelle fermate più affollate), non dilazionando eccessivamente i tempi. Poi alle novità ci si abitua, pian piano le lamentele finiranno