#Atac e l'Interruzione di Pubblico (Dis)Servizio

Poi non dite che non vi avevo avvertito: Vedi il Post “Caronte ci osserva ed è un po schifato” – I dipendenti Atac hanno deciso, senza le coperture dei sindacati, di manifestare il proprio dissenso verso la schiavitù, non lavorando nel consueto turno di straordinario giornaliero – L’atac che non riesce a gestire la situazione, si rivolge al Prefetto che da ragione all’azienda (che in realtà in questo caso ha ragione), per cui l’Atac è salva, il disservizio resta e la colpa è di quei cattivoni degli autisti – Se ci credete, ve meritate tutto… 




AVVERTENZE

Con molta probabilità le mie opinioni risentono della scarsa conoscenza delle cose, ma da quello che vedo e dalla mia esperienza in azienda (non Atac e non legata al mondo dei trasporti), posso solo esprimere il mio punto di vista, questo.

I fatti: ore 8.47 sul sito dell’Atac compare questa notizia

Volantino Dipendenti Atac
Un determinato numero di autisti che avrebbe dovuto svolgere il servizio oggi, 4 novembre, ha comunicato di non essere disponibile a effettuare orario straordinario.

Atac, visti i potenziali disservizi che tale rifiuto può provocare alla cittadinanza, ha avvisato la Prefettura che, nella tarda serata di ieri, ha risposto sottolineando che tale astensione costituisce una forma anomala di sciopero che, come tale, è soggetta a quanto previsto dalla legge che disciplina le modalità di sciopero nei servizi pubblici essenziali.

Di conseguenza la Prefettura ha chiesto all'azienda di invitare i lavoratori che hanno manifestato l'intenzione di astenersi dal lavoro straordinario a desistere da tale azione che comporterebbe un'interruzione di pubblico servizio.

Atac si è attivata per adempiere a quanto richiesto dalla Prefettura.

L'azienda tuttavia non può escludere che nella giornata di oggi possano verificarsi dei disservizi.

Traduzione: un determinato numero di autisti (80) ha deciso, come forma di protesta di non lavorare in regime di schiavitù e, pertanto, ha sospeso ogni forma di prestazione “non ordinaria” (su questo ci tornerò).

L’azienda “visti i potenziali disservizi”, che invece negli altri giorni non ci sono, si è rivolta alla Prefettura, in modo da essere coperta.
La Prefettura, dato che (presumibilmente, lo dico da non addetto ai lavori) questo lavoro extra, fa garantire una parvenza di servizio pubblico, ha ravvisato gli estremi per “un'interruzione di pubblico servizio”.

A questo punto l’Atac è salva.

No, non sono 80 autisti che causano disservizi per tutta Roma, è inutile scaricare la colpa sull’anello debole della catena, che poi è il primo che ci rimette (tipo l’aggressione del 30 ottobre scorso), ma tanto siamo nel paese dove tutto è possibile, dove nella rassegna stampa ci saranno sempre voci amiche a difendere l’operato (operato?) dell’Azienda.

Volantino Dipendenti Atac
Il servizio normale non si garantisce con doppi turni costanti, d’altronde si chiama “non ordinario” o “straordinario” quel servizio dato in più per garantire stabilità in momenti di emergenza.

Invece su questo ci si è basati per garantire un servizio appena umano, con 13 mila dipendenti, si deve ricorrere ai doppi turni, non c’è altra via di uscita.

E i sindacati? Silenzio, allineati e coperti, tranne quando c’è da proclamare lo sciopero mensile, in questo caso (ed in molti altri) si appiattiscono sulle posizioni aziendali e non difendono nessuno, se non se stessi.

La soluzione pertanto è la seguente:

1. Atac salva
2. Sindacato responsabile
3. Autisti/Macchinisti colpevoli

Se ci credete meritate il servizio di merda che abbiamo

Cordiali saluti


@iltrenoromalido

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