Cartoline dalla Metro di Roma

Articolo di @guendalinamarra per @Noiroma - Ho lasciato decantare qualche giorno, prima di ripubblicarlo, in modo che facessimo tutti buona scorta di Biochetase - Ma ora il tempo è maturo, eccolo qui in tutta la sua putrefacente bellezza, questi sono i mezzi che noi prendiamo ogni giorno (ogni giorno!!!!) - Visti così fanno, fanno...




noiroma da’ i voti alle fermate della metro: un tripudio di bocciature e di foto clamorose

dalla merda di cane a lucio sestio al bambino di due anni costretto a fare l’elemosina a termini. dal degrado mostruoso di garbatella al cartello che ti prende in giro a colli albani. e ancora:  la signora pizzicata mentre scavalca il tornello, tetti che crollano, scale mobili rotte, gabbiotti vuoti e le scritte fai da te al flaminio. 

Dopo due giorni trascorsi nella metro di roma la bocciatura e’ secca. domanda: perche’ umiliare in questo modo chi prende i mezzi pubblici?

Noiroma da i voti alle fermate della metropolitana di Roma, quelle che ogni giorno vedono transitare decine di migliaia di romani. E sono per la maggior parte voti brutti. 

Perchè le fermate per servizi erogati, decoro e controllo da parte dei responsabili di Roma Metropolitane non brillano certo per standard alti. Semmai il contrario. Il denominatore comune è l’indecenza e l’incuria.  

A risentirne le condizioni di viaggio che nelle ore di punta sono disumane.  Gli scenari sono indecenti, in alcune stazioni, vedi Tiburtina e Anagnina, si respirare aria rancida , che sa di vomito e piscio.  

Tornelli costantemente aperti e box di controllo vuoti (Piramide e SubAugusta), in barba a chi rispettosamente acquista sempre il biglietto.   

E ancora: crepe, muri pericolanti, servizi ai disabili assenti e scale mobili mai funzionanti (Furio Camillo e Ponte Lungo). 

Questi i drammi comuni alla stragrande maggioranza delle stazioni. Le foto che vedete sono state scattate il giovedì 3 e venerdì 4 ottobre. Due tranquilli giorni di degrado. 

Nb il giudizio non ha considerato, essendo delle costanti, i ritardi dei treni e la presenza di nomadi e zingari in giro per le stazioni.

Foto e testo di @guendalinamarra


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