Quanta confusione in questo Referendum - Parte seconda



A differenza del racconto di ieri, qui temo che la confusione sia un pò indotta, ma non è il momento di fare polemica, bensì di informare. Ed allora spieghiamo perchè Atac ha fatto il bando che permette a Roma Tpl di fare trasporto pubblico.



Qualche giorno fa i Radicali per promuovere il referendum hanno pubblicato un manifesto che faceva intendere che Roma Tpl fosse un'emanazione diretta di Atac, fatto che potrebbe creare possibili fraintendimenti, nonchè polemiche a questo punto inutili.

Fatto che a mio avviso non porta a nessun vantaggio agli utenti del trasporto pubblico e @TplRoma - che ricordo non avere personali interessi se non quello di informare al meglio, lo ha fatto subito notare.


Poco dopo Matteo Mainardi, Vicepresidente del Comitato nazionale dei Radicali, ha senza mezzi termini affermato che Roma Tpl è un appalto di Atac.

Cosa non del tutto sbagliata, ma in un momento caldo come questo in vista del Referendum, potrebbe essere interpretata male. 

Cerchiamo di spiegare

Correva l'anno 2009 ed Atac non gestiva i trasporti a Roma, a quello pensavano altre due aziende: Trambus e Metro, Atac gestiva la pianificazione dei trasporti, quello che ad oggi è il compito di Roma Servizi per la Mobilità.

Quindi Atac, in veste di pianificatore, fece un'attività di consulenza al Comune di Roma per decidere quanti km e quali dare in appalto con una gara pubblica.

Sempre nella stessa veste bandì la gara (quelli bravi parlano di "Stazione appaltante"), che si aggiudicò Roma Tpl, che fece il contratto con Roma Capitale, questo:


  
Non è questa la sede per discutere se lo fece bene o male, qui cerchiamo di far capire come andarono le cose quasi dieci anni fa.

Solo per memoria storica, la fusione delle aziende è avvenuta solo nel 2010, un anno dopo i fatti appena raccontati, ma prima Atac non faceva trasporto pubblico, per cui non poteva subappaltare attività che non aveva.


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1 Commenti

Franco Trane ha detto…
Stanno sorgendo molti Comitati che, nascondendosi soprattutto dietro un vecchio slogan: NO ALLA PRIVATIZZAZIONE, vogliono mantenere in piedi il carrozzone ATAC. È sbagliato pensare che l’ATAC sia il bene comune perché il VERO bene comune è il SERVIZIO. Il Servizio Pubblico NON è una fabbrica di panettoni che si può privatizzare.Quindi c’è l’ORGANIZZAZIONE e l’EROGAZIONE.Bisogna ESTERNALIZZARE l’Erogazione. Significa PRIVATIZZARE? NO!! Perché al Comune rimane non solo l’Organizzazione che fornisce strutture e mezzi per l’Erogazione, ma anche la creazione di una struttura di Controllo terza e indipendente. L’altro slogan, collegato al primo, è la Difesa dei posti di lavoro. Questo significa voler mantenere i lavoratori in posizione subordinata, meri strumenti di produzione parlanti. Perché si vuole impedire ai lavoratori ATAC, che hanno professionalità ed esperienza, di formare una Cooperativa? Di partecipare all’appalto per l’Erogazione dimostrando la loro responsabilità anche come cittadini?