La notte del trasporto pubblico a Roma

Dovunque al di fuori di Roma, paline digitali, applicazioni e siti delle aziende di trasporto delle varie città sono credibili, veritiere e al servizio dell'utenza. A Roma no, pare non sia possibile. Siamo alla fine di una settimana terribile tra autobus scoperchiati, andati a fuoco e treni deragliati. Una settimana normale a Roma



Dovunque al di fuori di Roma, paline digitali, applicazioni e siti delle aziende di trasporto delle varie città sono credibili, veritiere e al servizio dell'utenza.


Ma quando si parla di Roma e di ATAC, abbiamo bus dati in arrivo o a poche fermate che improvvisamente svaniscono nel nulla, siti appositi dove gli chiedi il primo bus o il primo treno in arrivo a Ostia o Acilia e ti rispondono con il primo in arrivo a Rebibbia o a Centocelle, oppure le paline digitali nella prima fermata dopo il capolinea ti danno il primo bus a...48 fermate e 55 minuti! 

Siamo tutti stufi e arcistufi anche perché cambiano sindaci e colori politici ma la musica resta sempre la stessa e si continua con questo disarmante e squallido 'tirare a campare'.

La Capitale di uno Stato, che ovunque è un esempio di efficienza e di funzionalità, qui da noi invece è lo zimbello di tutti e un esempio al contrario, sempre al top di inefficienza e squallore.

Questa settimana, a parte il deragliamento del treno della Roma-Civita-Viterbo, abbiamo avuto autobus scoperchiati dal vento o andati a fuoco in pieno Raccordo Anulare, soliti casini sulle metro e sulla Roma-Lido, la Termini-Centocelle chiusa per una settimana di lavori, che non sono bastati, nonostante una progettazione degli stessi durata 3 anni.

Da uno sfogo di Emilio


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