Atac ti sfido: Veni, vidi, non Entrai



Un nuovo Atac ti sfido, un nuovo giorno di felici viaggi sulla Roma Lido Rido. Veni, Vidi, non Entrai è la nuova citazione del nostro avo Cesare.



Da Il Post Giusto

Si continua con le riflessioni filosofiche ispirato dall’alto Tasso, la maiuscola è dovuta al mio ego, di apertura mentale dei pendolari, la sagra del luogo comune e delle bufale da sito web.
Durante l’affossamento del gomito di un disgraziato dentro il mio sterno, come in uno sprazzo di lucidità durante l’assunzione di LSD, vedo i fantasmi dei pendolari caduti in servizio.
Quanti eroi e combattenti sono passati di qui su questi vagoni: anche perché i treni risalgono all’antica fabbricazione sumera.
Ne raccontano le storie sin dall’antichità, da Giulio Cesare che scrisse il De bello pendolo, a Dante che dedicò un girone dell’Inferno per chi scavalca il tornello.
Noi oggi continuiamo quella lotta, dopo duemila anni, con la stessa forza e la stessa determinazione, e con gli stessi treni. Per citare il nostro avo Cesare a Tor di Valle: Veni, Vidi, non Entrai nel treno.

Emiliano Tasso



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