A spasso per Roma... in autobus: La Basilica dei SS Silvestro e San Martino ai Monti

Continuiamo il giro per Roma, oggi ci troviamo alla Basilica dei SS Silvestro e San Martino ai Monti, una perla nascosta a pochi metri dal Colosseo. Un gioiello di età romana ristrutturata più volte nei secoli a solo 2 fermate da Termini. Spoiler: non perderti la parte dei sotterranei

Foto di @Silvi_ta

Da annazelli

La Basilica dei SS Silvestro e San Martino ai Monti, è a viale del Monte Oppio, Rione Monti, la basilica è dedicata ai Santi : Papa San Silvestro e a San Martino vescovo di Tour. 


Foto di @MazzonMario
San Silvestro si festeggia il 31 dicembre, nella notte di Capodanno, e la tradizione vuole che San Silvestro Papa abbia convertito l'Imperatore Costantino.

La leggenda racconta che San Silvestro si sia recato una notte al Foro Romano per cacciare un drago che era nutrito dalle vestali e per raggiungerlo dovette scendere sotto terra per una scala di 365 gradini, i giorni di un anno, e così la sua vittoria sul drago significava la chiusura dell'anno vecchio e l'inizio del nuovo anno all'insegna del Cristianesimo.

Mentre la leggenda di San Martino è legata alla breve estate dell'11 Novembre, ed è ricordato come colui che cedette il proprio mantello ad un povero tremante di freddo e di essere stato ringraziato in sogno da Gesù. 


Come arrivare
Da Termini: Metro B per 2 fermate, fino a Colosseo, da li 100 metri a piedi e sei arrivato
San Martino, divenuto cristiano, era solito, per umiliarsi, pulire le scarpe del suo schiavo, e poi congedatosi dall'esercito inizio le sue predicazioni prima in Pannonia dove era nato, poi in Liguria ed infine in Francia. Nel 370 venne consacrato vescovo di Tour.

La prima gita: Il Tempietto di San Pietro in Montorio

Irriso da ricchi ed anche da una parte del clero egli resse con grande spirito cristiano la diocesi per 27 anni e al momento di morire si fece sdraiare sulla cenere vestito solo del cilicio.
Foto di @GemmitiMoreno

Nel "Liber Pontificalis" questa chiesa è detta anche Titulus Equitii, alludendo alla "domus ecclesiae" ricavata nelle case di Equizio, presbitero di Papa Sivestro. In effetti sul retro della chiesa in direzione della Chiesa di Santa Lucia, appare una facciata in laterizio di età romana conservata fino al secondo piano ed impostata su pilastri di travertino, si contano anche cinque aperture di botteghe e cinque grandi finestre, si tratta di un edificio di tipo basilicale adattato a "domus ecclesiae" che fu anche indicato con il nome di "orphea", derivato da una fontana di Orfeo che si trovava alla fine della via in Selci, l'antico vicus Suburanus, nell'attuale piazza di San Matino ai Monti.


Sappiamo di questa antica fontana da Marziale che la descrive in un suo epigramma in cui racconta la via percorsa per andare a trovare Albinovano Pedone, cosi sappiamo che la fontana era ornata di statue raffiguranti il mito di Orfeo e Ganimede.

Il lato orientale della chiesa di San Martino ai Monti poggia su blocchi di tufo provenienti dalle vicine mura serviane e scavi dell'Ottocento effettuati nella zona hanno permesso il ritrovamento di alcune tombe dell'età del ferro.

La seconda gita: L'effetto ottico di via Piccolomini 

Nei sotterranei della Basilica di San Martino ai Monti sono conservati i resti di un edificio della prima metà del III secolo d.C., formato da una grande aula centrale divisa da pilastri, con volta a crociera e un vestibolo, che con 3 porte si apriva sulla strada. Si conservano le scale che salivano ai piani superiori e tracce di intonaci affrescati, è probabile che sia questo l'originale titulus Equitii.

La Basilica di San Martino ai Monti fu ampiamente ristrutturata sotto Papa Sergio II e poi da Papa Leone IV, al soglio dall'844 all'855.


Foto di @Fulvio68
Nei Seicento la chiesa subì una profonda ristrutturazione ad opera dell'architetto Filippo Gagliardi e oggi una gradinata conduce alla facciata a due ordini con lesene e grande timpano. Ai lati del portale centrale vi sono due bassorilievi con le figure dei SS Silvestro e Martino.

L'interno è a 3 navate divise da 24 colonne sulle quali poggia un architrave. Il soffitto della navata centrale sostituisce quello più antico donato da San Carlo Borromeo e distrutto da un incendio. Tra le opere di maggiore importanza sono da notare a destra dell'ingresso "l'Estasi di San Carlo Borromeo" di Filippo Gherardi e sull'altare maggiore sono collocati un tabernacolo e candelabri opera dei Belli, importanti argentieri romani. Accanto a questo altare si trova l'accesso alla cripta dove è conservato il famoso affresco del IX secolo con immagini di santi e della Croce gemmata ed una effige di San Silvestro in un mosaico del VI secolo.
Foto di @PinaBaglioni

Nella navata di sinistra vi è un affresco raffigurante l'interno della "Basilica di San Pietro" dipinto da Gagliardi,  ed anche dipinti di paesaggi  della campagna romana di Gaspare Dughet. Segue un altare dedicato a Sant'Alberto, in cui il santo veste panni metallici.

Un successivo affresco ricostruisce la scena del "Concilio di San Silvestro", in cui il Papa ordina il rogo dei libri contrari al pensiero teologico della chiesa cattolica, Infine un altro affresco con "l'interno della Basilica di San Giovanni in Laterano", nella situazione architettonica precedente l'intervento del Borromini. Nella sacrestia, infine, c'è una lampada votiva in argento ritenuta la tiara di San Silvestro.
 

Posta un commento

3 Commenti

Francivale ha detto…
ottimi questi spunti!!
Andrea ha detto…
Grazie. Era la mia speranza quella di fare una rubrica che unisse le bellezze di Roma al trasporto pubblico... almeno qui si parla di cose belle.
Andrea ha detto…
Grazie. Era la mia speranza quella di fare una rubrica che unisse le bellezze di Roma al trasporto pubblico... almeno qui si parla di cose belle.