Scendere dal treno...

 
 
Girando sui social, tra le varie cose che ho notato, ce ne sono alcune assurde e vorrei spendere due parole soprattutto a chi dice che scendere dal treno in quelle condizione fosse facile ed i racconti delle persone fossero "un po' gonfiati". Per cui vi offro un piccolo calcolo ed un'altra testimonianza.
 
L'altezza dei treni
 
Gli MA00 sono alti 1 metro e 40 in banchina, poi se aggiungiamo che sulla linea si deve calcolare anche l'altezza della massicciata - che è un pò più bassa - si arriva agevolmente ad 1 metro e 60. Aggiungerei anche che, se vedere le immagini, parte del treno è in curva e se alcuni si sono trovati una discesa agevole, per altri si poteva arrivare anche ad 1 metro e 80.
Se poi, raccontando la propria odissea, si scambia 1 metro e 80 per 2 metri, direi che ci si può anche stare...
 
Io c'ero... di AnnaMaria
 
Purtroppo me la sono vissuta in prima persona questa amara esperienza infatti mi mancava la passeggiata sui binari e ieri mi hanno accontentata!!!
 
Comunque arrivata a fatica a Vitinia (a piedi sui binari) il personale si era defilato e quindi siamo stati in balia del caos.
 
Ci avvisano dagli altoparlanti, che si sentivano anche male, di navette che arrivavano da Magliana per Ostia, senza dirci dove cavolo le avremmo dovute aspettare... nel frattempo ci dicevano che il servizio stava riprendendo quindi da su, siamo scesi tutti giù, poi nuovamente tutti su... poi con il passa parola tra di noi, ci siamo avviati sulla via del mare, la laterale, in attesa di queste benedette navette.
 
Il traffico intanto era in tilt, gente in bilico sulla via dei Romagnoli e macchine a passo d'uomo per non investirci... poi pensando che le navette sarebbero anche state impossibile prendere visto che arrivavano da Magliana dove avevano fatto affluire tutti i pendolari di Ostia provenienti da Piramide...
 
Insomma per farla breve mi sono presa un taxi dividendolo con altre 3 disperati, arrivata a casa alle 21:40!!!!
 
Insomma uno schifo come sempre!!!
 

Promotion - Io Sono Dio
Non c'è morbosità apparente dietro le azioni del serial killer che tiene in scacco la città di New York. Non sceglie le vittime seguendo complicati percorsi mentali. 

Non le guarda negli occhi a una a una mentre muoiono, anche perché non avrebbe abbastanza occhi per farlo. Una giovane detective che nasconde i propri drammi personali dietro a una solida immagine e un fotoreporter con un passato discutibile da farsi perdonare sono l'unica speranza di poter fermare uno psicopatico che nemmeno rivendica le proprie azioni. 

Un uomo che sta compiendo una vendetta terribile per un dolore che affonda le radici in una delle più grandi tragedie americane....

Continua...



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