Roma-Lido, sporcizia nei condizionatori. Un caso isolato?


È allarmante quanto scoperto su un treno CAF nei giorni scorsi dal personale di macchina durante il servizio - Sarà un caso isolato?



È allarmante quanto scoperto su un treno CAF nei giorni scorsi dal personale di macchina della Roma-Lido, durante lo svolgimento del servizio. Griglie e filtri dell’impianto di climatizzazione della cabina di manovra sporchi, incrostati, coperti da uno strato polveroso, che sicuramente non giova sulla qualità dell’aria introdotta dai bocchettoni di cui il convoglio è dotato.

È bastato girare la chiave quadra e aprire i portelloni, posizionati sopra e dietro al banco di guida, per accorgersi delle disgraziate condizioni del sistema di raffreddamento, installato nelle cabine come nei vagoni. Una spiacevole – e forse scontata – sorpresa, ampiamente documentata dalle immagini scattate dal macchinista e capotreno. Un caso isolato? E gli utenti come stanno messi?



Nell’attesa di conoscere ulteriori dettagli sulla vicenda, onde evitare spiacevoli inconvenienti o inutili allarmismi, dalla Linea A giunge un’altra testimonianza che riaccende i fari, inevitabilmente, sul dilemma della concentrazione di polveri nelle gallerie. Specie dopo la conclusione del programma di pulizia eseguito dalla TecnoFer SpA di Mantova, che ha dato una vera boccata di ossigeno alle infrastrutture metroferrovie Atac. 

La foto ritrae una delle banchine di ricovero di Cornelia, avvolta da una fitta coltre di pulviscolo.



Lo «stress termico nei luoghi di lavoro» è stato l'oggetto della nota che la Segreteria del Lazio dell’Organizzazione Sindacale SLM-FAST Confsal ha inviato, il 1 agosto, all’Ispettorato del Lavoro, all’INAIL e all’assessorato ai trasporti sia della Regione Lazio che di Roma Capitale. «Autobus e treni delle ferrovie concesse», recita il documento a firma del Segretario Regionale Renzo Coppini, «con impianti di climatizzazione insufficienti, talvolta guasti o che semplicemente sostano nelle rimesse o capolinea esposti al sole, diventando ambienti nei quali, complice una costante componente di sovraffollamento, sia gli addetti ai lavori sia gli utenti che sopportano condizioni ai limiti della vivibilità». 

«Nel riaffermare che gli Operatori rientrano nelle categorie più a rischio, codesta O.S. chiede interventi mirati sia alla tutela dei lavoratori presso i luoghi di lavoro nonché azioni predisposte delle Società»

David Nicodemi
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