3 esempi (di cui 2 alternativi) con cui si potrebbe fare una feroce lotta all'evasione



Riflettiamo su tornelli e lotta all'evasione. Ecco 3 esempi, di cui 2 alternativi a Roma, con cui si potrebbe fare una feroce lotta all'evasione. Grazie a Lulio che ha voluto lasciare questo commento al posto provocatorio "E' solo una mossa pubblicitaria" - L'invito a commentare è sempre aperto



Nelle linee urbane il tornello e l'entrata unica da la sensazione di oppressione più per chi il biglietto o l'abbonamento lo fa.

Roma segue il modello Reggio Emilia, si riduce l'evasione ma poi vedi gli autobus girare vuoti, tranne quando ci sono i Liceali.

A Parma l'azienda è stata più furba, ha appaltato il servizio di controllo dei titoli di viaggio ad una società esterna, la quale ha mandato tanti giovani disoccupati, in borghese a fare le multe.

È crollato il tasso di evasione, e gli autobus sono pieni il giusto.

A Roma basterebbe fare come a Parigi, zero tornelli sul bus, occupazione militare delle stazioni da parte dei controllori e dei poliziotti; più squadre dì controllori in borghese (ma addestrati allo scontro fisico).



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7 Commenti

Antonio M ha detto…
Cioè, fatemi capire, la vostra proposta sarebbe il controllore preparato per fare a botte?

Ottimo.

Forse, sarebbe più civile e serio reintrodurre il famigerato “fattorino” di quando ero bambino,
Nessun problema nell’approvvigionamento dei biglietti, c’è il bigliettaio a bordo che controlla che tutti abbiano il titolo di viaggio valido, altrimenti si scende alla fermata successiva.
Ciò, tra l’altro, comporterebbe anche un sacco di posti di lavoro produttivi ed una maggior sicurezza complessiva sugli autobus (il conducente non sarebbe più solo).
Anonimo ha detto…
Il bigliettaio a bordo è inutile ed anacronistico e sarebbe oggetto di continue aggressioni e rapine.
Anonimo ha detto…
Ma voi come vi definireste?
Andrea ha detto…
In che senso?
lobeta (mlf) ha detto…
"occupazione militare delle stazioni" ???
"controllori in borghese (ma addestrati allo scontro fisico)" ???

Mi sa un po' di Salvini... e non dico mica che mi dispiace!
Andrea ha detto…
Lobeta, ovviamente sono provocazioni, il vero problema è che manca la cultura della cosa comune, per cui secondo il commentatore, l'unico modo è obbligare gli utenti a pagare...
Anonimo ha detto…
Ah beh, di sicuro a Parigi non credo ti puoi azzardare ad aggredire i verificatori. Perchè è vero he molto spesso sono armadi alti due metri. Mica sono le ragazzotte alte una spanna dell'ATAC. E salgono pure di sera tardi e pure in zone non tanto tranquille. Stante la situazione, sono d'accordo che pure a Roma devi fare ormai così.