SPECIALE ATAC: mazzate ai sindacalisti!


E' di ieri la notizia della sospensione dal servizio della "Pasionaria di ATAC", al secolo Micaela Quintavalle, sindacalista facente capo alla sigla CambiaMenti da tempo nota al pubblico romano (e non solo) per alcune esternazioni singolari



Personaggio sopra le righe, autista e dipendente della peggiore azienda di trasporto pubblico locale del mondo (ATAC), la Quintavalle, ospite più volte di diverse trasmissioni televisive, ha sfondato definitivamente i monitor delle tv italiane con un servizio su Italia 1 della trasmissione "Le Iene" due giorni dopo il clamoroso incendio di un bus di linea dell'ATAC in via del Tritone, pieno centro della capitale, denunciando la pericolosità delle vetture di ATAC che circolano per Roma e la volontà dell'azienda di imporre il silenzio sui guasti e sul meccanismo che le consentirebbe di fatturare km al comune anche con vetture guaste.

LA SOSPENSIONE


Che alla piazzata di Michelina l'azienda rispondesse era scontato, che ATAC arrivasse a una grossa grassa letterona di sospensione a tempo indeterminato, primo passo verso il licenziamento definitivo ha però suscitato tanto clamore, forse perchè difficilmente una azienda in Italia si scaglia contro una rappresentante dei lavoratori. 

I sindacalisti sono da sempre stati storicamente dei "lavoratori intoccabili" per via del ruolo rappresentativo che ricoprono. 

Giusto per fare un paragone, sarebbe come se uno stato come la Spagna arrestasse ad esempio l'ambasciatore Italiano. 

Insomma, nel linguaggio del dipendente ATAC si tratta di una vera e propria dichiarazione di guerra.

LE RAGIONI DI ATAC


Tentiamo adesso di analizzare e sintetizzare le nove pagine di (ipotetiche) ragioni che hanno spinto l'azienda ad una sanzione così pesante:
  • Al momento dell'intervista la Quintavalle (che oltre ad essere sindacalista è anche una normale lavoratrice n.d.r.) risultava essere in servizio. Un conto è che rilasci le interviste in abiti civili, un conto è se indossando il marchio ATAC sulla divisa sputi sull'azienda. Un concetto purtroppo ignoto a molti autisti in azianda: finchè indossi la divisa di ATAC, volente o nolente, sei l'azienda, sei pagato per essere l'azienda e non puoi fare come ti pare (ricordiamo i numerosi casi di minacce e aggressioni agli utenti, guida spericolata, fumare in cabina etc).  
  • Secondo quanto sostenuto dall'azienda il mezzo guidato dalla Quintavalle risultava essere perfettamente funzionante. Ad avvalorare tale tesi vengono riportati i riferimenti alla documentazione che l'azienda dispone; in questo caso l'azienda meriterebbe il premio "Grazie al Caxxx" visto che la tesi sostenuta nella puntata è proprio l'imposizione del silenzio sui guasti sulla documentazione.
  • Altra pesante accusa a detta dell'azienda, l'aver fatto passare una delle spie accese come avaria del mezzo sebbene sia frutto di una esplicita 'manomissione' del bus da parte dell'autista. Dopo aver fatto l'elenco delle avarie la Quintavalle precisa che solo una, quella ai freni, è grave; ha comunque classificato queste indicazioni come guasto, un errore che la pone in malafede: è come se tirassimo il freno a mano della macchina e andassimo a protestare dal meccanico perchè la relativa spia si sia accesa.
  • Altro fatto contestato da ATAC, l'aver mostrato luoghi, particolari dei mezzi e documenti che normalmente non sarebbero accessibili al pubblico. Ci fa un po' sorridere al pensiero che proprio dei suoi colleghi passano le giornate in metro a urlare "NO FOTO" a turisti e passeggeri, o alle guardie giurate che a più riprese ci hanno chiesto di cancellare foto di particolari delle stazioni che altrimenti non avremmo potuto mostrarvi nella nostra rubrica MoMatac.
  • Infine, l'azienda fa l'elenco dei precedenti richiami e violazioni di regolamento che se per una sindacalista fa solo curriculum ("tanto sono intoccabile"), per una lavoratrice potrebbe essere comparata alla fedina penale di un criminale incallito, o all'elenco dei furti di una zingarella dei tram romani.

LE NOSTRE DOMANDE


A questo punto invitiamo chi ha pregiudizi pregressi contro ATAC a saltare questo paragrafo, perchè alcune domande (retoriche) che abbiamo da porre ai sindacalisti e ai lavoratori di ATAC non sono simpatiche.
  • Quanto tempo ancora ci vorrà per far capire ai dipendenti ATAC che quando si indossa la divisa aziendale si è l'azienda e non è corretto rilasciare dichiarazioni? Quanti altri "vaccinati sto cazzo" dovremo vedere scritti sui bus prima che tutti i cialtroni in servizio vengano perseguiti e licenziati?
  • E' giusto per chi è sindacalista sentirsi intooccabile e al di sopra di ogni regola? Quali sono i limiti della decenza oltre cui non sei più un difensore del lavoratore ma un cialtrone o peggio una persona in malafede?
Ma ci chiediamo anche,
  • E' normale fatturare km (inesistenti) con un "basta che superi la sbarra del deposito"? E' corretto che chi dovrebbe fare i controlli sia contemporaneamente controllore e unico proprietario dell'azienda controllata con un palese conflitto di interessi? Non sarebbe più onesto fatturare i km reali, quelli cioè delle corse fatte con i passeggeri a bordo e i bus in servizio?

IL FUTURO CHE CI ASPETTA


Mentre Michelina si asciuga le lacrime per l'accaduto (che t'aspettavi, un premio?), come già successo in passato con altri autisti ATAC che denunciarono gli stessi problemi di manutenzione dei mezzi, non mancherà una risposta da parte dei lavoratori: uno (forse anche più) sciopero con i fiocchi, con noi utenti ancora una volta speciali vittime sacrificali

Forse sarà la prima volta che vedremo scendere in piazza (e non andare a casa) i lavoratori dell'Atac. 

Già l'or.s.a. si è mobilitata con un comunicato di condanna e non mancherà una reazione anche da parte di CambiaMenti, il sindacato di cui la Quintavalle è regina indiscussa...


Tante altre voci si rincorrono ricamando dei retroscena più o meno coloriti, dal complotto della Triplice (cit. tweet in rete) che vorrebbe far fuori da ATAC le piccole sigle sindacali, all'avvertimento dell'azienda ad altre gole profonde che potrebbero riferire di altri retroscena aziendali inquietanti che avrebbero pesanti ripercussioni politiche... noi preferiamo concentrarci sulle giornate che ci aspettano senza mezzi causa ennesimo sciopero... lo spettacolo è appena iniziato!


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