Il futuro di Atac? Privata o delle Ferrovie

Scrive Chicco Testa sul Corriere della Sera: "A Milano, Torino, Venezia, ci sono aziende pubbliche del trasporto che funzionano. Ma non tutte le aziende pubbliche sono uguali. Atac non è solo quella che funziona peggio ma anche quella che ha bisogno da subito di una cura da cavallo" - Una lucida analisi sul futuro del trasporto pubblico romano




Da Il Corriere della Sera

Perché non tutte le aziende pubbliche sono uguali. Sto dicendo una banalità ovviamente. Ma c’è un punto che segna una diversità sostanziale e irrevocabile.

La loro possibilità di essere riformate, cambiate, migliorate.

Atac non è solo, fra le grandi aziende, quella che funziona peggio (con qualche eccezione in altre città del Sud), ma anche quella che ha bisogno da subito di una cura da cavallo, di cui gli aspetti finanziari, concordato, fallimento o altro, sono solo un aspetto.


Non sarà un nuovo patto con i creditori a far andare più veloci gli autobus, ridurre l’assenteismo, migliorare la qualità dei mezzi, riportare alla ragionevolezza i sindacati, ridurre l’evasione.

Su questi temi si sono esercitate con alterne fortune tutte le ultime Amministrazioni. Ma il bilancio finale è desolante. Qualsiasi manuale di buona gestione aziendale ci dice che quando il codice genetico di un’azienda è inevitabilmente guasto, perché di questo si tratta, solo una rivoluzione totale può rimetterlo in funzione.

E l’ostacolo principale è rappresentato proprio dalla proprietà pubblica di Atac.

Che ha dato vita nel tempo ad un compromesso deleterio fra le varie parti in causa. Clientelismo per la proprietà, strapotere di sindacati minoritari, utenti che in cambio della cattiva qualità del servizio pagano quando vogliono.

[Continua...]

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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Ah si Testa, quello che stava in Acea, c'è da fidarsi!