Lo stato delle cose - Parte seconda: Gli autobus

Ormai è iniziata l'estate ed i bus che viaggiano sono sempre di meno. È un copione che si ripete ogni anno ad inizio estate, questa pare di più - Bus che devono rientrare in rimessa perché l'aria condizionata non è stata ricaricata per tempo, o perché non è funzionante, e bus che non possono uscire dal deposito perché sono in attesa di pezzi



Bus che devono rientrare in rimessa perché l'aria condizionata non è stata ricaricata per tempo, o perché non è funzionante, e bus che non possono uscire dal deposito perché sono in attesa di pezzi di ricambio che tardano ad arrivare o che sono difficilmente reperibili a causa dell'anzianita dei mezzi. Inoltre se le vetture hanno l'acqua in ebollizione non possono effettuare il servizio e sono costrette a rientrare in rimessa.

Quando questi mezzi rientrano in deposito agli autisti dovrebbe essere assegnata una vettura di riserva con la quale continueranno ad effettuare il servizio.

Però, spesso, in molte rimesse la carenza di mezzi fa sì che non ci siano le vetture di riserva. Dunque quando rientrano in deposito con la vettura guasta, agli autisti non viene data la vettura di riserva, per cui il personale alla guida è costretto a rimanere in rimessa, a leggere il giornale oppure a girarsi i pollici anziché effettuare il servizio, fino a quando non ci sarà una vettura che potrà uscire dal deposito per effettuare il servizio oppure, come spesso accade, fino alla fine del proprio turno.

In una azienda che, come Atac, non riesce ad offrire alla cittadinanza un buon servizio di TPL, il problema risiede nella gestione del servizio. Infatti il problema non è la mancanza di autisti, ma è l'assenza di mezzi che possano effettuare il servizio.

Ciò dipende sicuramente da una manutenzione insufficiente e non programmata da fare ad ogni vettura e dal fatto che alcuni processi che potrebbero essere svolti dalle maestranze aziendali, quale per esempio il servizio di pronto intervento che interviene se i bus si guastano per le strade, viene invece appaltato a terzi.

Non servono smembramenti del TPL per aprire alla concorrenza di aziende private che talvolta si rivelano poco attente al personale, serve solo una politica contro gli sprechi, una politica di riduzione degli amministrativi e dei dirigenti ed un migliore rapporto con la clientela, soprattutto sui social network.

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3 Commenti

Anonimo ha detto…
Fate schifo in nessuna parte d'Europa esistono ste stronzate
Andrea ha detto…
Non ho capito bene con chi ce l'hai. Con noi spero di no dato che ci limitiamo a raccontare quello che vediamo. Se ce l'hai con Atac è un discorso ancora più complicato, perché le responsabilità affondano nei decenni passati. Piuttosto ti invito a raccontare la tua esperienza
Anonimo ha detto…
Mah. Che le responsabilità "affondano nei decenni passati" è una affermazione parziale e discutibile. Io direi che, piuttosto, negli ultimi tempi, le vecchie gestioni aziendali ed il vecchio personale, che nel bene o nel male funzionavano, e che avevano comunque competenza, senso di appartenenza all'azienda ed un minimo di passione e di attaccamento al lavoro, hanno via via lasciato il posto alle attuali gestioni e all'attuale personale, che ai "vecchi leoni" di questa azienda non sono degni nemmeno di legargli le scarpe. La colpa e la responabilità di questo sono certamente di più parti, ma è anche e forse principalmente dell'azienda odierna, di come è gestita e strutturata e di chi la gestisce e ci lavora. E questo cosa c'entra con i "decenni passati" non lo capisco.