Il terrore nei confronti del traffico cittadino di Roma mi porta a evitare scorribande in centro con la mia vecchia Nissan, ma il problema di dove e soprattutto come parcheggiare. Atac riesce a metterti in difficoltà anche in queste cose - Ancora una volta ciascuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo e a non accettare questo stato di autocompiacente rassegnazione!
Di matbarile per Odissea Quotidiana
Il terrore nei confronti del traffico cittadino di Roma mi porta a evitare scorribande in centro con la mia vecchia Nissan con ricerche spasmodiche di parcheggio annesse.
Il terrore nei confronti del traffico cittadino di Roma mi porta a evitare scorribande in centro con la mia vecchia Nissan con ricerche spasmodiche di parcheggio annesse.
Ma il fine settimana può capitare di tentare quest'avventura e così è stato questo sabato 29 aprile. Arrivo in zona Porta San Paolo e trovo facilmente parcheggio nelle strisce blu ma mi accorgo di non avere spicci per il pagamento alle macchinette: sciagura!
Questa mia dimenticanza mi rende edotto di come l'inefficienza di Atac non abbia risparmiato neanche questo semplice servizio! Come si fa a pagare la sosta in striscia blu senza spicci? L'ignaro autista non può saperlo: sulle emettitrici non c'è alcuna indicazione né in italiano né tantomeno in inglese.
Provo a inserire bancomat e carta di credito nella fessura all'uopo prevista ma niente da fare! La macchinetta non risponde. L'unico modo (appreso dall'esperienza e dal buonsenso ma non riportato in alcuna spiegazione espressa) è l'inserimento preventivo di moneta. Più monete inserisci, più in là si sposta l'orario di scadenza del permesso.
Questa mia dimenticanza mi rende edotto di come l'inefficienza di Atac non abbia risparmiato neanche questo semplice servizio! Come si fa a pagare la sosta in striscia blu senza spicci? L'ignaro autista non può saperlo: sulle emettitrici non c'è alcuna indicazione né in italiano né tantomeno in inglese.
Provo a inserire bancomat e carta di credito nella fessura all'uopo prevista ma niente da fare! La macchinetta non risponde. L'unico modo (appreso dall'esperienza e dal buonsenso ma non riportato in alcuna spiegazione espressa) è l'inserimento preventivo di moneta. Più monete inserisci, più in là si sposta l'orario di scadenza del permesso.
Ma come possiamo fare? Siamo fortunati: qualche negozio è ancora aperto e mia moglie compra dell'acqua per ottenere delle monete di resto. Sono troppe ma non ho scelta: inserisco 4 euro e pago la sosta fino al 2 maggio alle 12:00. Resto mancia!
Il danno è chiaro, ma la procedura Atac non è completa se non c'è la beffa. Così la macchinetta emette la ricevuta con la scritta beffarda:"A Roma paghi la sosta anche col telefonino! Scopri come su atac.roma.it".
Ma due domande nascono spontanee:
- Ma un adesivo da apporre sulle macchinette con le indicazioni per il pagamento è chiedere troppo? Almeno potremmo sapere se bancomat e carte di credito sono ammesse o se il fatto che non siano lette è un problema della macchinetta.
- Ma un turista straniero come può fare? Sono queste piccole cose che fanno la qualità di una vacanza.
Se non capiamo che, senza affrontare e risolvere questi piccole ma diffuse criticità, i grandi progetti sono destinati a fallire schiacciati dalle medesime inefficienze e da disfunzionalità gestionali,
Roma è destinata a permanere in questo stato di perdurante decadenza.
Roma è destinata a permanere in questo stato di perdurante decadenza.
Ancora una volta ciascuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo e a non accettare questo stato di autocompiacente rassegnazione!
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