Cinque tram a 5 stelle

 Il 19 aprile 2017 la Commissione Mobilità presieduta da Enrico Stefàno si è riunita con i tecnici dell'Agenzia per la Mobilità per tracciare le linee tramviarie del futuro di Roma. Le risultanze dell'incontro, di cui potete già leggere ampiamente sulle diverse testate giornalistiche, parlano in sostanza di...


Da Sferragliamenti dalla Casilina

Il 19 aprile 2017 la Commissione Mobilità presieduta da Enrico Stefàno si è riunita con i tecnici dell'Agenzia per la Mobilità per tracciare le linee tramviarie del futuro di Roma. Le risultanze dell'incontro, di cui potete già leggere ampiamente sulle diverse testate giornalistiche, parlano in sostanza di: 
  • Linea piazza Vittorio E. - largo Corrado Ricci, dal costo di 20 milioni di € [Progettazione definitiva]
  • Prolungamento largo Corrado Ricci - piazza Venezia, dal costo di 20 milioni di € [Studio di fattibilità tecnico-economica]
  • Linea Verano - Stazione Tiburtina, dal costo di 19 milioni di € [Studio di fattibilità tecnico-economica]
  • Tram "della Musica" Auditorium - Ponte della Musica - viale Angelico - Risorgimento, dal costo di 45 milioni di € [Studio di fattibilità tecnico-economica]
  • Linea Ponte Mammolo - Subaugusta lungo viale P. Togliatti, dal costo di 200 milioni di € comprensivo di un nuovo deposito e nuovi tram [Progettazione definitiva] 
Di queste ci si è sbilanciati esclusivamente sulla linea piazza Vittorio - largo Ricci - piazza Venezia, definendo per il 2019 l'orizzonte di attivazione del primo tratto (i cui cantieri dovrebbero durare 22 mesi) e per il 2021, ovvero entro fine consiliatura, il completamento della maglia riallacciandosi all'attuale capolinea del tram 8 e, presumibilmente, prolungando lo stesso fino a Termini.

Per approfondire: Il Treno dei Desideri - Il Tram salverà Roma

Sicuramente sarebbe stata una scelta trasportisticamente più vantaggiosa decidere di chiudere la maglia tramviaria tra Termini e piazza Venezia seguendo la direttrice di via Nazionale, decisamente più densa di domanda di trasporto. Si sarebbero potute eliminare di colpo almeno sei linee di autobus, contro la singola linea che percorre via Cavour, il 75, che certamente non potrà essere sostituita dal tram.

Lo stesso Stefàno ha ammesso che la scelta di via Cavour è stata dettata più dalla scarsità di risorse comunali che da motivazioni prettamente trasportistiche. Ci conforta quantomeno sapere che per il consigliere capitolino una soluzione non esclude l'altra.

Un altro banco di prova sarà il coordinamento con le soprintendenze di Roma, che già in sede di Commissione hanno mostrato diffidenza rispetto ai fili tramviari. Non bisognerà piegarsi ai veti sui fili, il cui taglio determinerebbe la necessità di soluzioni di captazione a terra ABS tecnicamente complesse e antieconomiche. L'eventuale impossibilità di agganciarsi ai muri dei palazzi si può risolvere banalmente con la palificazione, magari riproducendo i pali tramviari ottocenteschi dell'artista Dulio Cambellotti, cui qualche esemplare è conservato al museo Centrale Martini.

Confessiamo che il tram di via Cavour non ci ha molto entusiasmato. Pur essendo al livello di progettazione definitiva, ci sembra impossibile che i cantieri vengano aperti e chiusi entro i 2 anni e mezzo che ci separano dalla fine del 2019.

La sensazione è di trovarci di fronte alla stessa inconsistenza del tram trasparente dell'ex sindaco Marino, ma l'augurio che ci facciamo è quello di essere smentiti dall'apertura dei cantieri.

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