Dalla Roma-Fiuggi alla Termini-Centocelle: metamorfosi di una linea
-febbraio 16, 2017
Una full immersion su una linea che ha fatto la storia ferroviaria di Roma. Ieri pomeriggio, nella sede dell’ORDING, si è tenuto un seminario sull’ex Roma-Fiuggi, oggi ridotta ai 5 km che uniscono la Stazione Termini con il Parco di Centocelle.
Quotidianamente sulle cronache locali per i suoi disservizi, oggi la Termini Centocelle è molto differente da com’era in origine. Una digressione storica raccontata alla platea da Carlo Tortorelli, studente e blogger di Trenino Blu. L’excursus è partito dalle origini della tratta, nata negli anni ’10 per collegare la Capitale con una delle aree del Lazio più popolate dell’epoca, la Ciociaria. Il racconto ha attraversato varie date che hanno segnato la storia della Roma-Fiuggi. Come quel 1984 che posto fine all’ultimo tratto extraurbano San Cesareo-Pantano, rendendo la Roma-Pantano una linea urbana – di 18 km – con caratteristiche più tramviarie che ferroviarie. “Sul futuro? L’impressione che è non si voglia chiudere ma che allo stesso tempo non ci sia voglia d’investire” ha chiosato Tortorelli.
Sul fronte dei treni attualmente in circolazione, l’ingegner Vittorio Sebastiani ha spiegato come i treni più recenti risalgano al 1989 e al 1999. “Ma oggi ne circolano solo cinque/sei – ha precisato – di cui più della metà sono quelli vecchi: i nuovi presentano vari problemi tecnici”. Sebastiani si rammarica che la linea venga gestita dalla Regione Lazio “che per la tratta, da 15 anni, ha a disposizione 40 milioni che non vengono utilizzati”. Un’invettiva che investe anche ATAC, “rea” di ricevere a chilometro, per la Roma-Giardinetti, il triplo dei tram e il 20% in più rispetto alla metro. L’ingegner Andrea Spinosa ha poi rilevato come il valore finanziario dei 5 km attuali di tratta si aggiri attorno ai 102 milioni di euro, 74 milioni di opere civili e 28 di parco rotabile. Ma una ferrovia non può avere solo un valore finanziario. Dunque, tramite grafici, conti, medie e percentuali, Spinosa ha calcolato che il valore complessivo – intrinseco ed estrinseco – della Roma-Giardinetti è di 340milioni di euro. “L’evasione a Roma è minore rispetto ad altre metropoli – ha proseguito l’ingegnere – e vi dirò di più: non viene dagli stranieri, visto che molti di loro hanno timore di dinamiche che possano metterli a contatto con la polizia”.
Una replica alla frase provocatoria dell’ingegner Sebastiani che aveva definito l’attuale Termini-Centocelle come una linea frequentata da extracomunitari che vanno a vendere i tappeti in centro.
Il futuro della linea, tra interventismo, prudenza, proposte e frecciate, è ancora tutto da scrivere.
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