Commissione Mobilità sulla Termini- Centocelle

Si è appena conclusa la Commissione Mobilità sulla Termini- Centocelle e le sue prospettive future. Questa ferrovia, pur essendo molto lontana dalla nostra realtà, ha delle caratteristiche simili alla Roma-Lido: Cento anni di storia, la proprietà della Regione Lazio, la gestione da parte di Atac, treni vecchi e tanti disagi. Questo è il resoconto. 


Resoconto di TreninoBlu

Inizia Nicastro, Direttore di esercizio delle Ferrovie Concesse, che inquadra le caratteristiche della linea: 5 km e 320 corse/giorno durante la settimana con una punta a 6 minuti di frequenza e necessita di 9 treni per l'ora di punta.


Si è creato un ecosistema dove la minima sostituzioni delle rotaie genera dei problemi. Ad esempio il cambio di binari a Labicano ha provocato un’usura anomala, la variazione minima dello scartamento ha comportato usura e l'imposizione del famoso rallentamento a 10 km/h, Centocelle non è dotata di un tornio che permette la riprofilatura, per cui i carrelli sono sempre stati mandati a Osteria del Curato (il deposito della metro A).

Ora la situazione si è stabilizzata con il miglioramento del ciclo di manutenzione, ma le ruote comunque durano meno e questo ha ripercussioni economiche.

Stefàno: "Anche il trenino si usura velocemente come la metro C"

Nicastro "il treno più vecchio ha 91 anni e il più giovane 16. L'età media è di 52 anni"

I treni vecchi hanno apparecchiature più semplici che permettono una manutenzione più veloce, di contro il confort non è il massimo, abbiamo chiesto all'Ustif l'autorizzazione a un calettamento diverso delle ruote per aumentare lo scartamento e ridurre l'usura.

Stefano chiede: “quando sarà rimosso il rallentamento a Labicano?”

Nicastro "appena implementeremo maggiore lubrificazione"

Cozzoli: "Ho ricevuto segnalazioni di macchinisti rimasti a terra senza treno. Si può avere un quadro dei treni nel tempo? Inoltre la pensilina a Termini è interdetta dal sisma: che si può fare?"


Nicastro "la produzione delle corse è crescente dalla crisi di settembre. Ora siamo all'85% di corse effettuate su quelle programmate. Mentre per la pensilina di Roma-Laziali è in verifica perché ci sono stati dei distacchi causati dal sisma.

Stefàno: “Parliamo ora del futuro: quanto è percorribile la prospettiva di portare la linea a Giardinetti? È possibile prolungare a Tor Vergata? Con quali caratteristiche?"

Di Biase ribatte "Il danno della chiusura Centocelle-Giardinetti è stato enorme, inoltre, parlando di Metro C non corrispondono i luoghi ai rispettivi nomi delle fermate, per esempio Torre Maura. Con una mozione, votata anche dal M5S, abbiamo impegnato la Giunta”

Stefàno "Inoltre la Metro C non ha una frequenza che favorisce gli spostamenti tra quartieri limitrofi"

Nicastro risponde per l'esercizio "Noi siamo esercenti di un contratto con la Regione, pianificato dalla stessa. Se non arriva un ordine della regione noi non facciamo nulla, sono necessari per riaprire anche i collaudi Ustif e rinnovamenti dell'armamento.

Risponde Brinchi dell'Agenzia per la Mobilità: “Abbiamo un modello che permette di simulare il flussi in base a frequenza, parcheggi di scambio etc etc. Sulla metro C a SG prevediamo circa 100.000 passeggeri giorno. Attualmente con la perdita Centocelle-Giardinetti gli scambi con la metro sono molto difficoltosi. Ciò toglie passeggeri al sistema su trasporto pubblico. L’aspettativa di riattivare e di andare a Tor Vergata secondo il nostro modello. Con Giardinetti abbiamo 1400 passeggeri ora in direzione centro sul trenino, che si traduce con 6 treni ora, incrementando a Tor Vergata si hanno flussi ancora più alti.”

Stefano "Quindi con 9 treni potremmo riaprire a Giardinetti e avere una frequenza a 10 minuti soddisfacenti per i passeggeri" Brinchi conferma

Parla Sciarra di Agenzia: "In un patto Stato-Regione non sono stati previsti fondi sulla Giardinetti, anzi per allargare via Casilina, nel progetto di riconversione di tranvia si guadagna l'interconnessione con il resto della rete e un deposito nuovo. Ci sono problemi a Porta Maggiore e nel tempio di Minerva Medica per l'archeologia. Inoltre la stazione Laziali è molto arretrata. Due possibili ipotesi sono possibili cambiando a scartamento normale. La circolare sud e il tram treno con innesto sulla rete ferroviaria. Sono ipotesi da vagliare”

Di Biase: “Il punto è ripristinare subito un servizio tolto perché i cittadini sono soffocati nel traffico, i binari ci sono, i treni pure. Cosa stiamo aspettando?”

Stefano "la Regione deve darsi da fare. Se dobbiamo riaprirla ci deve essere un obiettivo, se deve essere riaprirla tanto per riaprirla allora non ha senso”

Calabrese "Dobbiamo assolutamente avere certezza della presenza della Regione. Siamo certi che ascolteranno la volontà dei cittadini"

Stefano ricorda che la Regione era stata invitata anche oggi (ma evidentemente non si è presentata)

Si chiedono opinioni personali

Atac tramite Nicastro non risponde

Agenzia risponde con Sciarra “Ci sono le reali possibilità di gestire la linea? C'è una dicotomia Regione Comune difficile da superare” In sostanza Sciarra sostiene il tram.

Spinosa interviene: “Fornirà spunti di riflessione. Roma è particolare: la linea del trenino ha sostanzialmente creato il quadrante sud est di Roma, il problema è l'infrastruttura e l'uso che se ne fa. L'infrastruttura non è desueta. Il tram di Cagliari è a scartamento ridotto e ha un consumo dei bordini ridotto, così come la circumvesuviana ed i tram in Germania. Il treno è obsoleto non è una causa, è l'effetto di scarsi investimenti. Per quanto riguarda il futuro, il problema sta nei tempi lunghi di cantiere, prima di buttare il trenino vediamo se stiamo facendo bene. Si è buttato il trenino subito dopo l'apertura della linea C senza valutare gli effetti: queste due infrastrutture possono lavorare insieme e non essere in competizione. Il treno in città è grande e ingombrante, ma porta molte più persone ed è più veloce. Si fa sempre in tempo a distruggere.

Municipio VI Fabrizio Tassi: “Sottolinea le problematiche esistente”


La Commissione si chiude con l'impegno di verificare la possibilità di riaprire la Roma-Giardinetti, ma non senza l'impegno della Regione Lazio, un investimento senza le opportune garanzie, non è altro che una perdita di denaro.Se ti è piaciuto questo post la newsletter ti farà impazzire. Rimaniamo in contatto. Iscriviti a “Il Treno dei Dannati”.

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2 Commenti

claudio palleschi ha detto…
Per me, semplice cittadino, la soluzione migliore è la seguente:

Modificare lo scartamento, da ridotto in normale; come già detto, con questa variazione, si potranno avere:
interconnessione con la rete tranviaria ed un deposito in più, visto che quello di Porta Maggiore è saturo e le OO.CC. idem, si devono abbattere capannoni per mettere rotaie e la notte, tutto il complesso è pieno di jumbotram in ogni strada.
Con l'occasione, fare un raccordo da piazza dei Gerani fino sulla Casilina.
Acquisto di nuovi tram a pianale ribassato e la soppressione dei vecchi rotabili a scartamento ridotto, magari impiegandoli su una tratta turistica.
Maurizio ha detto…
Questo ottimo resoconto sulla riunione della Commissione Mobilità porta a due considerazioni iniziali: alla riunione (non) era presente un convitato di pietra, la Regione Lazio; continua ad essere ignorato un ulteriore danno - oltre a quello subìto dai cittadini - il disservizio pregiudica il grande potenziale turistico di un'area urbana (antica Via Labicana - Comprensorio Ad Duas Lauros - Parco Centocelle - Mistica) di alta vocazione culturale e turistica, sulla quale sono già stati operati grandi investimenti con fondi Giubileo 2000 - Roma Capitale, dove è in atto un progetto di ecomuseo municipale, l'Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros, e che proprio quest'anno è stato riconosciuto Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa, quale Direttrice della Via Francigena nel Sud .
Su tutto questo, un complessivo progetto di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio culturale nel territori dei Municipi V e VI che procede dagli anni '90, attualmente c'è il più completo immobilismo degli Enti locali, anche per le dissennate politiche di viabilità e trasporto pubblico fatte finora.
Il danno, veramente enorme, consiste nell'insensato spreco di mantenere due servizi, entrambi inefficienti, sulla stessa tratta della Via Casilina: uno su gomma, il bus 105 che arriva a tempi di attesa oltre i 50 min., e quello su ferro, il trenino Termini Giardinetti, dal 2015 bloccato "temporaneamente" a Centocelle, in attesa di decisioni del Comune e della Regione che non arrivano mai.
Ora, è largamente dimostrato che la pretesa sovrapposizione fra Linea C e Linea Termini-Giardinetti è un falso problema (se non un pretesto) e la riunione della Commissione Mobilità del 4.11.2016 si è chiusa con "l'impegno di verificare la possibilità di riaprire la Roma-Giardinetti, ma non senza l'impegno della Regione Lazio", il convitato di pietra è responsabile del grave danno e coacervo di problemi su cui si deve intervenire con assoluta priorità e urgenza: viabilità e inquinamento, qualità della vita dei cittadini, prospettive di sviluppo turistico, impegni che Comune e Regione hanno assunto verso le Autorità europee preposte al patrimonio culturale e agli itinerari francigeni.