La teoria delle finestre rotte

La teoria delle finestre rotte mi è stata ricordata da un utente lettore di Odissea Quotidiana, che ha commentato questa foto del sottopasso della stazione di Torre Angela sulla Metro C e mi ha fatto pensare alla situazione di degrado della nostra città e mi piacerebbe condividerla con voi.


La teoria delle finestre rotte
Sottopasso di Torre Angela - Foto di Daniele Grasso

La teoria delle finestre rotte, originariamente emersa in un esperimento condotto nel 1969 presso l'Università di Stanford, ha evidenziato il legame tra il disordine urbano e il potenziale aumento della criminalità. L'esperimento coinvolse due automobili identiche, abbandonate in quartieri dalle caratteristiche socio-economiche opposte: il Bronx, una zona conflittuale di New York, e Palo Alto, una zona ricca e tranquilla della California.

Ciò che emerse fu sorprendente: l'auto abbandonata nel Bronx fu rapidamente oggetto di vandalismo e furto, mentre quella a Palo Alto rimase intatta. Tuttavia, quando i ricercatori decisero di rompere un vetro dell'auto a Palo Alto, scatenò un processo simile a quello osservato nel Bronx. Questo esperimento rivelò che il degrado apparente di un'area, simboleggiato da un vetro rotto, poteva innescare un ciclo di criminalità e vandalismo.

Il concetto è stato successivamente sviluppato da James Q. Wilson e George Kelling, che hanno applicato la teoria delle finestre rotte alla comprensione della criminalità urbana. La sostanza della teoria è che il mantenimento di un ambiente urbano, con un controllo attivo dei piccoli reati e del disordine, contribuisce a creare un clima di ordine e legalità, riducendo così il rischio di crimini più gravi.




La rottura di un vetro su un'auto abbandonata, secondo questa teoria, trasmette un senso di deterioramento e disinteresse. Questo atto infrange i codici di convivenza e contribuisce a generare un clima in cui le norme e le regole sembrano non avere più valore. La teoria sostiene che se il degrado e il disordine non vengono affrontati, si può assistere a una crescita esponenziale di atti criminali, minando così la sicurezza e la qualità di vita nella comunità.

Applicando questa teoria a Roma, sembra evidente che il degrado urbano, simboleggiato dai graffiti sui mezzi di trasporto pubblico, possa contribuire a una percezione di abbandono e indifferenza. La mancanza di interventi per riparare le "finestre rotte" della città potrebbe avere conseguenze significative sulla sicurezza e sulla qualità della vita dei cittadini.

La teoria delle finestre rotte invita a riflettere sulla necessità di intervenire tempestivamente su comportamenti anti-sociali e disordini urbani, affinché la città possa preservare la sua bellezza e la sicurezza dei suoi cittadini. La responsabilità collettiva nell'affrontare il degrado urbano diventa cruciale per evitare una crescita incontrollata della criminalità e promuovere un ambiente urbano sicuro e accogliente.

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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Carino. Proporrei anche "la teoria dell'italiano rotto", con questo interessantissimo e peculiare scritto a fare da specimen.