Atac ti sfido: sembra fantasy ma non è 2



Atac ti sfido non delude mai e oggi torna con un nuovo racconto. Di nuovo ci sarà un’atmosfera fantasy ad attendervi, ma meglio non dire altro.

Buon Atac ti sfido a tutti!

Atac ti sfido: tutta questa polemiche sulla curva divisa, noi è già un bel po’ che abbiamo due metro B e non si è fatto un fiato (se non consideriamo il respiro trattenuto da Magliana a Policlinico).
E anche questo martedì siamo alle prese con l’epico viaggio: la compagnia del tornello riprende la corsa verso la distruzione del tornello.
Così mentre sono seduto, mi capita di spizzare il giornale del tizio a fianco. Un errore gravissimo: l’occhio di Sauron è vigile e mi illumina in tutta la sua rabbia. Il pendolare avvelenato mi ha visto. Eh sì perché c’è gente che si infastidisce se tu leggi il suo Metro (giornale gratis della stazione) o anche il suo Messaggero.
Accecato da tale veleno cerco di concentrare la mia attenzione atrove: il suo sguardo è pesante come quando vai allo stadio nel settore di casa e tifi la squadra ospite. Così chiudo gli occhi e cerco di sfuggire all’imminente cazziata.
Cerco di rilassarmi con la musica nelle orecchie, il sole passa dal vetro, mi crogiolo e tiro un sospiro di relax.
D’un tratto però sento qualcosa che non va. Uno slow motion di sensazioni orribili pervade i miei sensi e passo dalle stelle alle stalle. Nel vero senso della parola.
Il pendolare avvelenato ha tirato fuori qualcosa dal cilindro, un colpo da loffatore professionista. Per un attimo ho pensato fossero i freni del treno, tanto per darvi l’idea dell’intensità.
Signori ci vediamo nel Valhalla.
Emiliano


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