Roma-Lido: Privatizzazione si, privatizzazione no

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Foto di Andreboz
Continua lo scambio di opinioni sul tema privatizzazione della Roma-Lido, abbiamo visto i pareri favorevoli e pareri contrari. Oggi ho voluto pubblicare l'opinione di Matteo, che parte dalla proprietà, passando per l'interesse pubblico. Mi sembra un pensiero ben articolato e da leggere fino in fondo. Sei d'accordo? Non sei d'accordo? Commenta anche tu, anche mandandomi una mail a iltrenoromalido@yahoo.it.
 
Di matbarile
 
Buongiorno a tutti/e,

approfitto dell'"odissea quotidiana" per buttare giù qualche impressione sull'argomento privatizzazione. Sono nuovo del gruppo,quindi scusatemi se propongo temi già affrontati e discussi dal comitato.

La situazione mi sembra molto complicata con molti nodi:se si tratta di privatizzazione del servizio secondo la logica del project financing è un conto, se si tratta, come capisco, anche di vendita della linea dopo investimenti per 180 milioni da parte dello stato è un altro.

In ogni caso mi piacerebbe condividere con voi alcuni punti, partendo dal soggetto che gestisce la linea.
 
 
A questo proposito personalmente non ho pregiudiziali sull'eventuale affidamento a un'azienda privata. Secondo me non è la proprietà del capitale del soggetto che gestisce a fare la differenza, ma la volontà e la capacità economica della proprietà (si auspica pubblica!) a tenere un servizio in efficienza.
 
La Roma-Lido vista da Pandakoala
Se la Regione stipula un contratto di servizio adeguato (in cui siano fissati livelli minimi garantiti, penali, garanzie facilmente escutibili), paga regolarmente e si impegna in un controllo strutturato, ritengo che il servizio di trasporto possa funzionare bene a prescindere dal fatto che il gestore sia una società a capitale pubblico o a capitale privato.
 
Anzi l'eventuale affidamento a una società "indipendente" avrebbe il vantaggio di eliminare quel rischio di commistione tra controllore e controllato che indubbiamente non aiuta.
 
Di contro una gestione pubblica come quella di atac (senza contratti di servizio adeguati e lasciata senza controllo) è approssimabile a una gestione "privatistica" in cui le scelte sono fatte da singoli centri di potere in nome di interessi di certo non pubblici!

Una Roma-Lido a Novembre
Foto di Guida_Emiliano
Per i lavoratori il discorso potrebbe essere diverso ma sul tema non ho elementi per esprimermi.

Quello che, sempre a mio parere, conta è l'"Interesse pubblico": se la proprietà lo vuole tutelare lo può fare anche con il project financing. Non è detto che con una gestione privata il biglietto debba aumentare o che le corse debbano diminuire: dipende da cosa prevede il contratto/convenzione tra regione e gestore.
 
Anche adesso il servizio (specie nelle ore non di punta) non si ripaga con i biglietti: la regione deve coprire i costi pescando dalla fiscalità generale. Allo stesso modo ("pescando dalla fiscalità generale") potrà riconoscere al gestore la copertura degli oneri necessari a calmierare il biglietto e garantire i treni in fasce orarie non remunerative.
 
A mio avviso non è il gestore a garantire l'interesse pubblico ma la proprietà. Anche per quanto riguarda il project financing ritengo che non sia un "male in se":se applicato bene può aiutare a erogare servizi e a controllarne l'efficacia e l'efficienza in situazioni di difficoltà finanziarie. Per quella che è la mia limitata esperienza so che in alcuni casi ha funzionato in altri è stato un disastro:è uno strumento e la sua "bontà" dipende dagli obiettivi di chi lo applica.

Diverso è il discorso dell'eventuale vendita della linea: se la linea diventasse privata, l'interesse pubblico non sarebbe più tutelato e i danni sarebbero rilevanti a prescindere da strumenti e modalità !la cessione a una società privata di un'infrastruttura ferroviaria così strategica a livello sociale,urbanistico ed economico sarebbe una scelta folle e suicida e andrebbe contrastata con forza a prescindere da contratti, tempi ,modi e prezzo di vendita.

In conclusione, nel primo caso (affidamento della sola gestione ai privati) non mi opporrei aprioristicamente alla scelta ma cercherei, come comitato, di monitorare la definizione del bando e del contratto/convenzione di affidamento: un buon contratto di servizio, sottoscritto da aziende che hanno dimostrato competenze tecniche e gestionali superiori a quelle di atac, potrebbe essere un'opportunità di miglioramento.

Un treno pieno
Foto di Er_Conte
Il comitato ha al suo interno elevate competenze e si è dimostrato un interlocutore serio e credibile e ha tutte le capacità per controllare un processo,anche complesso, come quello previsto per l'affidamento a terzi della linea.
 
Nel secondo caso (vendita della linea a privati) non aspetterei nessuna bozza di contratto/convenzione, ma cercherei da subito di contrastare l'iniziativa.

Personalmente aspetterei l'ufficialità per muovermi ma se ritenete di mettere in campo qualche iniziativa da subito fatemi sapere!

Mi scuso per la lunghezza e la ripetitività ma l'argomento mi appassiona/preoccupa!

Matteo

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2 Commenti

Diego ha detto…
In linea di massima sono d'accordo con te, Matteo, e con diversi altri commenti che ho letto in questo senso. Purtroppo però ogni volta che ho visto citato il "comitato dei pendolari", l'ho visto schierato contro OGNI ipotesi di privatizzazione o affidamento; non a tutela dell'interesse dei pendolari ma, apparentemente, di una ideologia di base cui la realtà si deve piegare.
Non sono così convinto come lo sei tu che la cessione della linea stessa sia una jattura da evitare a tutti i costi ma penso anche io che la strada da percorrere sia quella che si è dimostrata virtuosa in altri settori: separazione tra rete (linea) e servizi, stesura di un contratto di servizio a tutela di economia di gestione ed interesse pubblico ed affidamento dei servizi a operatori (privati o pubblici) in concorrenza.
Questo deve fare, a mio avviso, "il pubblico": il regolatore e l'arbitro tra i legittimi e costituiti interessi in gioco. E' evidente che non può fare sia l'arbitro che il giocatore.
darknight74 ha detto…
Sono assolutamente d'accordo con quanto postato. È inutile battersi per qualcosa che ha poco senso (gestione pubblica vs gestione privata) mentre è necessario fare pressione affinché il contratto di servizio sia serio e venga fatto rispettare alla lettera.