Il Project Financing è una sola?

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Parlando di privatizzazione della Roma-Lido, si parla tanto di Project Financing ed oggi parliamo (male) di quello: cos'è? Funziona? E soprattutto chi paga? E chi ci guadagna? Puoi rispondere o dire la tua commentando il post o scrivendo a iltrenoromalido@yahoo.it,

Le altre opinioni sulla privatizzazione



Di Nica Annibaldis per OdisseaQuotidiana

Ciao, voglio dare il mio contributo in qualità di componente il Comitato Pendolari Roma -Lido (Twitter @romalidoinfo, facebook Roma-Lido) in merito alla privatizzazione della Roma-Lido con il project financing. Se vorrai pubblicarlo te ne sarei grata anche a nome del comitato. 

Interni di Roma-Lido
Foto di DarioAzzue
Riguardo ai benefici del project financing applicato nelle opere realizzate in Italia, invito tutti a leggere il libro inchiesta di Ivan Cicconi "Il libro nero dell'alta velocità" dove viene dimostrato con la citazione di leggi e fatti che questa nuova metodologia per realizzare opere è dichiarata come il "nuovo metodo per intascare tangenti" dopo i fatti di Tangentopoli. 

Pubblici (politici) e privati (costruttori/imprese), si mettono d'accordo per appalti, riempendosi la bocca con questa parola inglese project financing, e poi, zacchete ecco la fregatura... 

Quando c'è da pagare, chi paga è sempre pantalone! 

Prossima partenza?
Foto di Enbucche
Un esempio: la linea ad alta velocità "Torino-Milano-Napoli", progettata in project financing, con cinque semplici righe, contenute nel comma 966 dell'unico articolo delle legge n.296/2006, Finanziaria anno 2007 viene sancito che :
"Gli oneri per capitale ed interessi dei titoli emessi e dei mutui contratti da Infrastrutture S.P.A. fino alla data del 31.12.2005 per il finanziamento degli investimenti per la realizzazione della suddetta struttura, nonché gli oneri delle relative opere di copertura, sono assunti direttamente a carico del bilancio dello Stato" 
Con questo si prendeva atto che la realizzazione delle infrastrutture per il treno ad alta velocità a carico dell'azienda privata Infrastrutture S.P.A. era una clamorosa bugia.

Stazione Acilia, parcheggio
Foto di yester58
Nella discussione in aula su quella Finanziaria il tema che polarizzò l'attenzione politica e mediatica, se ricordate , fu relativo al "ticket sanitario", pari a circa 800 mil/€. 

Ebbene il comma suddetto ammontava a 12 miliardi e 950 milioni di Euro (pari circa a 15 volte l'abolizione del ticket sanitario) a carico della collettività perché a bilancio dello Stato ma, stranamente nessun politico si guardò bene da alzare un grido d'allarme. 

Riguardo al prezzo degli abbonamenti alla solita storia che negli altri paesi costa di più rispondiamo che "magari" negli altri paesi la fiscalità generale è più bassa?  Che in Italia abbiamo gli stipendi più bassi d'Europa a causa della tassazione sul lavoro, appunto?

Come si possono paragonare le cose senza una visione complessiva? “Chi ci guadagna?” 

Secondo me è semplice: i soliti noti (imprenditori e politici compiacenti). 

Per quanto riguarda i lavoratori le privatizzazioni raramente hanno mai portato a nuove assunzioni, più spesso a tagli!

Nicla

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2 Commenti

darknight74 ha detto…
Ringrazio Nicla per l'indicazione del libro, ma ritengo le conclusioni del post parziali. Infatti il ragionamento sottostante è che "poichè in Italia il project financing serve a fare gli interessi degli amici" allora lo stesso è inapplicabile ed inopportuno. Ma estendendo la linea di pensiero alla gestione pubblica diretta potremmo asserire senza ombra di smentita "poichè la gestione pubblica in Italia è una modalità per gestire bacini di voti e mettere propri uomini in posizioni di vertice od assegnare posti di lavoro, allora la gestione pubblica è fallimentare".
Il nodo rimane il controllo sull'operato nel servizio pubblico da parte del pubblico stesso che del privato: senza un controllo capillare, puntuale ed "onesto" non c'è amministrazione della cosa pubblica che tenga.
Anonimo ha detto…
La tranvia di Firenze è un project financing:

http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2016/002-16/002-16-il-tram-a-firenze-il-successo-della-linea-1