#MetroForDummies: I treni della Roma-Giardinetti – parte 2

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Se non ricordi la prima parte, qui trovi tutto. 

I treni bloccati

Nell'ammodernamento della linea al termine degli anni '50, la STEFER si mise a costruire un certo numero di treni bloccati bidirezionali, essenzialmente per il servizio urbano a Roma in composizione Rp+M+Rp (tripla) o Rp+Mp (doppia), utilizzando motrici e carrozze di varie epoche. Ogni convoglio è rappresentato dal numero della motrice in composizione.

Della serie 0 esistono in totale tre treni: 01, 02, 03. Tali vetture furono acquistate nel 19261 per l’effettuazione dei treni diretti tra Roma e Fiuggi, un servizio di grande lusso con servizio di snack bar a bordo (un semplice fattorino, intendiamoci). Poiché questi convogli avevano una sagoma leggermente più larga rispetto alla Roma-Fiuggi, ad essi erano imposte alcune limitazione di circolazione.

La composizione dei treni 0 è:

  • 121-01+054 Accantonata non atta al servizio
  • 123-02+056 posti 324
  • 122-03 posti 230

2Le 100 sono 5 complessi realizzati nel 1960 utilizzando l’omonimo gruppo di carrozze del 1941. Ogni treno è composto da una carrozza, trasformata in motrice, accoppiata in modo stabile con una rimorchiata pilota dello stesso gruppo. Per rinforzare la composizione originale a due elementi venne aggiunta una seconda rimorchiata pilota della serie 080 (del 1938).

Tutte le 100 oggi sono ancora in tripla eccetto la 109-110 che circola in doppia: manca la 102-108+082 radiata da tempo.  

  • 107-103+085 Accantonato a seguito incidente
  • 101-105+084 posti 332
  • 104-106+082 posti 332
  • 109-110 posti 230

Le 420 sono 10 motrici del 1926, comprate appositamente per il servizio urbano. Ricostruite nel 1960, furono tra le prime ad essere trasformate in treni bloccati intercalando la motrice tra due rimorchiate serie 050–060–070 (materiale datato tra il 1923 3 e il 1933).

  • 062-420-064 posti 280
  • 056-421-063
  • 051-422-052
  • 060-423-061
  • 068-424-071
  • 066-425-069
  • 059-426-067
  • 073-427-070 Accantonata non atta al servizio
  • 057-428-065
  • 050-429-055 Accantonata non atta al servizio

Gli elettrotreni

Avendo riconosciuto la ferrovia come asse portante della mobilità, nel 1978 il Ministero dei trasporti propose la ristrutturazione della rimanente Roma-Genazzano.

4 L'ACOTRAL, in accordo e col sostegno economico della Regione, proseguiva il lavoro di ristrutturazione, già avviato nel 1975, procedendo a un quasi totale ricambio dell'armamento, nonché all’ordine di 14 nuovi convogli (10 extraurbani + 4 urbani). Purtroppo tra il 1979 e il 1980, nel bel mezzo dei lavori di rinnovamento, l’interruzione della linea per continue frane e smottamenti, portarono a partire dal 27 dicembre 1983 alla limitazione di servizio fino a San Cesareo e poi a Pantano Borghese.

Il progetto fu interrotto e la ferrovia, il cui armamento era oramai nuovissimi, smantellata poco dopo. Solo grazie a un rifinanziamento del progetto nel 1981, dei 14 treni previsti ne furono comunque prodotti 12: 6 della serie 820 e 6 della serie 830.

Gli 820, pur essendo costruiti tra il 1983 e il 1984, apparvero in linea solo a partire dal 1987 con un presercizio che durò oltre un anno. Si tratta di treni a tre casse che dovevano in parte sostituire il convogli serie 810 e viaggiare accoppiati due a due. Leggenda vuole che, essendo dedicati per il servizio extraurbano, avessero nel progetto originario dei bagni a bordo, poi eliminati in fase di costruzione.

Ad oggi, tra alterne vicende, questi convogli si alternano tra il servizio viaggiatori e le officine.

Elettrotreni Gruppo 820

  • 820 Posti 286
  • 821 Attualmente non atto al servizio
  • 822 Posti 286
  • 823 Posti 286
  • 824 Posti 286
  • 825 Posti 286

5 Frutto del rifinanziamento del 1981 e di ulteriori fondi per il grande Giubileo del 2000 sono anche gli 830, treni a due casse del 1999. Entrarono in servizio nel 2000 – 2001 e ad oggi rappresentano ad oggi i convogli più moderni della linea. Al momento della costruzione disponevano della ripetizione segnali, poi eliminata perché mai installata sulla ferrovia.

Curioso poi il fatto che questi convogli vestono la livrea extraurbana (simile seppur con colori diversi a quella in uso sulla Roma Nord) e, pur essendo treni, siano dotati di indicatori di direzione come i tram. In questo senso tali rotabili rappresentano al meglio le due anime della ferrovia Roma – Giardinetti.

Elettrotreni Gruppo 830

  • 831 Posti 220
  • 832 Posti 220
  • 833 Posti 220
  • 834 Posti 220
  • 835 Posti 220
  • 836 Posti 220

Ringraziamenti

Si ringrazia Giovanni Giglio per la revisione dell’elaborato.

  • Didascalia foto 1: una foto ormai d’epoca: il bloccato 01 in arrivo a Fontana Candida, oggi fermata metro C
  • Didascalia foto 2: ancora una foto d’epoca: il bloccato 106 ai tempi di MeTro
  • Didascalia foto 3: bloccato 423 in transito dalle officine al deposito Centocelle
  • Didascalia foto 4: treno 823 a Laziali
  • Didascalia foto 5: treno 835, si notino gli indicatori di direzione


#MetroForDummies è una rubrica periodica creata da @iltrenoromalido e @treninoblu che tenta in maniera semplice di spiegare tutto ciò che attiene al mondo metro, in modo da far capire alla maggior parte degli utenti la complessità che ogni mattina affrontano.
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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Una precisazione: i sei treni articolati a tre casse FIREMA T81, serie 820-825, avrebbero casomai dovuto sostituire i sei treni extraurbani bloccati a due pezzi del 1949 (motrici serie 460-462 e 470-472 e rimorchi serie 111-116). Per gli elettrotreni serie 810 (811-817), ancora validissimi come concezione generale e prestazioni, era invece prevista una ristrutturazione e revisione generale, in parte eseguita nei primissimi anni ottanta (furono ricostruiti dalla ditta SIREM i treni 812, 814 ed 815, che ebbero anche i moderni finestrini tipo Sessa-Klein a telaio esterno). Poi, purtroppo, tutto è andato come ben sappiamo, e data la chiusura del servizio extraurbano, gli elettrotreni 801 ed 811-817 furono progressivamente accantonati verso il 1998-99, essendo poco adatti al rimanente servizio urbano, cosa quest'ultima sulla quale, peraltro, nutro qualche dubbio, perchè avrebbero potuto invece essere benissimo modificati opportunamente, invece di ricostruire i ben più antiquati treni bloccati a due e tre pezzi.