Atac: Addio a Broggi?

Ogni tanto spunta una notizia (o pseudo tale), che vale la pena riportare e seguire, magari non porta da nessuna parte, però... A parere del Corriere della Sera la job description della selezione pubblica per il nuovo DG Atac sarebbe "un po' troppo alta" e di fatto, sembra il profilo del successore dell’AD Danilo Broggi. Chi vivrà, vedrà!


Da: Atac, cambio al vertice: è corsa a tre per sostituire l’ad Broggi su Corriere della Sera

Centocinquanta candidati, trenta «di spessore», ma tre sono davvero in lizza. L’Atac, attraverso la selezione pubblica, sta cercando qualcosa di più di un semplice direttore generale: un manager di «esperienza», che sia «affidabile» per le banche, che gestisca i rapporti con gli stakeholders. Di fatto, sembra il profilo del successore dell’ad Danilo Broggi. La cosiddetta job description del futuro direttore generale, infatti, somiglia molto a quella di un amministratore delegato.
 
Perché il futuro digì di Atac (ruolo, in passato, ricoperto a lungo da Antonio Cassano - ricordate San Marino?) deve avere una «significativa esperienza in posizioni apicali in primarie società industriali e di servizi di rilevanza nazionale», e deve «aver maturato esperienze e competenze specifiche nello sviluppo di processi organizzativi complessi, nel conseguimento degli obiettivi strategici affidati, nell’ottimizzazione dei costi di gestione, nella capacità di garantire affidabilità anche nei rapporti con gli istituti di credito e finanziari, nella gestione dei rapporti con stakeholders di livello nazionale». 
 
Un vero e proprio capo azienda, di fatto. Tanto che, da quando è uscito il bando (siamo ai «colloqui», informa l’Atac, con lo screening delle candidature), a via Prenestina sono riprese a circolare le voci - che ogni tanto affiorano - di un possibile addio a breve di Danilo Broggi, manager milanese, che all’Atac è part time : due giorni in sede, il resto impegnato negli altri incarichi che mantiene o che ha assunto (su tutti, è presidente di Poste Assicura). Anche il suo stipendio all’Atac è, di fatto, da part time: 67 mila euro lordi l’anno, meno di un terzo rispetto a quello di altri dirigenti aziendali.
 

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