Che vita da cani!

Da qualche tempo l’Atac si avvale di cani in alcune stazioni della Metro per contrastare l’ondata di borseggi ed illegalità che si sta diffondendo sempre più nelle metropolitane della Capitale. Ascoltando attentamente voci di corridoio, seppur non ufficiali ma vere, sembra che l’azione rientri nel più generale piano di risparmi di Atac alla cazzo di cane (maria cazzetta nella versione originale). In realtà questo va sui giornali, mentre il fatto che abbiano tagliato il 75% della vigilanza, quello passa sotto traccia. Citando il grande Arfio Marchini: “Rex ti saluto. Roma ti amo”.

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Ed oltretutto cosa succederebbe se un cane, per esempio a Termini con il casino che c’è dovesse per sbaglio mordere o solamente spaventare qualcuno?

Da Sferragliamenti sulla Casilina (In)sicurezza metropolitana

Se da qualche giorno è noto ai molti l’attivazione di un servizio di pattuglie cinofile itineranti, in pochi sanno che la sicurezza in metropolitana è a dir poco precipitata: è infatti da almeno un paio di mesi che non si vedono più i vigilantes notturni, ai quali era affidato il presidio serale delle stazioni e il controllo delle gallerie.

Ascoltando attentamente voci di corridoio, seppur non ufficiali ma vere, sembra che l’azione rientri nel più generale piano di risparmi di Atac alla maria cazzetta. Si è rescisso infatti un contratto con l’Italpol le cui penali sono costate già parecchi milioni all’azienda dei trasporti e senza il qualel’intera rete metropolitana risulta essere praticamente abbandonata nelle ore notturne.

Bande di ladri di rame imperversano tranquillamente alla ricerca dell’oro rosso e di mattina si assiste a guasti di vario genere. Ai pendolari sono ben noti i molteplici rallentamenti della Roma-Viterbo e le più recenti avarie della metro B e della Roma-Lido.

La riprova di quanto siano frequenti questi furti appare subito evidente all’occhio del viaggiatore più esperto. Per esempio nel tratto Magliana – Garbatella condiviso da metro B e Roma-Lido le fossette contenenti il fili di rame sono state tutte divelte, con i cavi tagliati ed esposti alla luce del sole.

[Continua]

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