#RegioDecretoNunTeTemo - L'Impero Colpisce Ancora

Rete dei viaggiatori impazzita per la denuncia di un utente che è stato avvicinato da un controllore e da due addetti alla sicurezza e costretto a cancellare la foto: vietato ritrarre anche l'orario delle corse.

La storia è stata diffusa tra blog e profili facebook dal comitato che fa capo a "Il Trenino Roma-Lido".

Ecco il racconto. "Mentre tentavo di fare la foto dei nuovi orari della Roma Lido (quelli festivi) nella stazione di Casal Bernocchi, sono stato avvicinato da un uomo (circa 1,8m di altezza e con i capelli rasati con uno stato di calvizia) accompagnato dagli agenti che mi dice che non si possono fare le foto lì dentro secondo un articolo (non mi ha saputo dire quale) e che avrei rischiato fino a 500€ di multa. Ho cancellato la foto davanti a lui e agli agenti per evitare ulteriori discussioni visto che ero già in ritardo per le lezioni. Mi sapete dire qualcosa in merito?"

La risposta del comitato pendolari è chiara: "Cominciamo a dire che l'Articolo che l'agente non sapeva era il Regio Decreto 11 luglio 1941 n.1161 che vietava di fotografare ferrovie (e concesse) per non svelarle al nemico (perchè si era in guerra nel 1941) e la Roma-Lido era l'unica via veloce per arrivare dal mare al centro. Poi questa legge cadde nell'oblio. Come molte leggi italiane è rimasta inutilizzata, salvo utilizzarla saltuariamente se qualcuno rompeva le scatole".

Il divieto è tuttora vigente come sanno bene i fotografi professionisti che per ritrarre scorci della linea dall'interno delle stazioni devono chiedere l'autorizzazione all'Atac.

Così come sa bene del divieto anche l'avvocato Luciano Randazzo che nel settembre 2012 rischiò la denuncia per aver fotografato il cartello del fuori servizio dell'ascansore per disabili, sempre nella stazione di Casal Bernocchi.

In realtà, il Regio Decreto è decaduto per effetto del decreto legislativo 15 marzo 2010 n.66, dopo che il 23 gennaio 1969 il Ministero dei Trasporti aveva emanato una circolare ufficiale che definitivamente liberalizzava le semplici riprese fotografiche, fatte laddove tutti i viaggiatori possono quotidianamente transitare, ossia dove è ovvio che non si possa parlare di segreti militari

Da Il Messaggero di Giulio Mancini

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