#Rassegnati Stampa - Interruzione di Pubblico Servizio

Tempo, Messaggero, Repubblica, Corriere ed AffariItaliani, 5 racconti della stessa notizia, 5 diverse opinioni, 5 responsabili - Effettivamente è molto divertente fare la comparazione, buona lettura...





Secondo la Prefettura è «una forma anomala» di protesta che comporta «l’interruzione di pubblico servizio»

Romani e turisti oggi potrebbero avere qualche difficoltà in più (come se non bastassero quelle abituali) nell’utilizzare gli autobus dell’Atac. Il motivo è da ricercarsi in una sorta di «sciopero bianco» che una parte dei conducenti dell’azienda ha deciso di mettere in atto. L’Atac, infatti, rende noto che «un determinato numero di autisti che avrebbe dovuto svolgere il servizio oggi, 4 novembre, ha comunicato di non essere disponibile a effettuare orario straordinario». L’azienda non è rimasta a guardare e «visti i potenziali disservizi che tale rifiuto può provocare alla cittadinanza, ha avvisato la Prefettura che, nella tarda serata di ieri, ha risposto sottolineando che tale astensione costituisce una forma anomala di sciopero che, come tale, è soggetta a quanto previsto dalla legge che disciplina le modalità di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Di conseguenza la Prefettura ha chiesto all'azienda di invitare i lavoratori che hanno manifestato l'intenzione di astenersi dal lavoro straordinario a desistere da tale azione che comporterebbe un'interruzione di pubblico servizio».

L’Atac «si è attivata per adempiere a quanto richiesto dalla Prefettura. L'azienda tuttavia non può escludere che nella giornata di oggi possano verificarsi dei disservizi». Resta da vedere, infatti, quanti autisti decideranno di rinunciare all’astensione dallo straordinario e quanti invece resteranno fermi nella loro azione di protesta


Possibili disagi a Roma nei trasporti pubblici poiché circa 80 autisti dell'Atac hanno comunicato di non essere disponibili oggi a effettuare orario straordinario. Lo comunica, in una nota, l'Atac che ha informato la Prefettura di Roma, secondo la quale si tratterebbe di una «forma anomala di sciopero» e ha chiesto all'azienda di invitare i lavoratori a desistere.

Secondo Atac i maggiori disagi potrebbero avvenire intorno alle 12 al cambio di turno. «Visti i potenziali disservizi che tale rifiuto può provocare alla cittadinanza - spiega la nota - Atac ha avvisato la Prefettura che, nella tarda serata di ieri, ha risposto sottolineando che tale astensione costituisce una forma anomala di sciopero che, come tale, è soggetta a quanto previsto dalla legge che disciplina le modalità di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Di conseguenza la Prefettura ha chiesto all'azienda di invitare i lavoratori che hanno manifestato l'intenzione di astenersi dal lavoro straordinario a desistere da tale azione che comporterebbe un'interruzione di pubblico servizio. Atac si è attivata per adempiere a quanto richiesto dalla Prefettura». 


ROMA - Possibili disagi sui mezzi pubblici lunedì 4 novembre a Roma a causa del blocco degli straordinari. Un’ottantina di autisti dell’Atac avrebbero infatti detto no alla richiesta della società di svolgere prestazioni oltre l’orario quotidiano da contratto. L’azienda ha perciò annunciato possibili disservizi per i bus nella Capitale: «Un determinato numero di autisti che avrebbe dovuto svolgere il servizio il 4 novembre, ha comunicato di non essere disponibile a effettuare orario straordinario» spiega Atac in una nota. Secondo l’azienda di trasporti publici i maggiori disagi - ritardi o blocchi di mezzi - potrebbero verificarsi intorno alle 12 al cambio di turno.

PREFETTURA ALLERTATA - Visti i «potenziali disservizi che tale rifiuto può provocare alla cittadinanza», la società ha avvisato la Prefettura che, nella tarda serata di domenica , ha risposto sottolineando che tale astensione «costituisce una forma anomala di sciopero che, come tale, è soggetta a quanto previsto dalla legge che disciplina le modalità di sciopero nei servizi pubblici essenziali»: in sostanza potrebbero scattare le denunce. 

INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO - La Prefettura ha chiesto ad Atac di invitare i lavoratori che hanno manifestato l’intenzione ad «astenersi dal lavoro straordinario a desistere da tale azione che comporterebbe un’interruzione di pubblico servizio». Atac «si è attivata per adempiere a quanto richiesto dalla Prefettura». L’azienda, tuttavia, «non può escludere che nella giornata di lunedì 4 possano verificarsi dei disservizi». 


Possibili disagi a Roma nei trasporti pubblici: circa 80 autisti dell'Atac hanno detto 'no' alla richiesta della società di svolgere degli straordinari. E l'azienda ha annunciato possibili disagi per i bus oggi a Roma. Lo comunica, in una nota, l'azienda capitolina dei trasporti che ha informato la Prefettura di Roma che si tratterebbe di una "forma anomala di sciopero" e ha chiesto all'azienda di invitare i lavoratori a desistere.

"Un determinato numero di autisti che avrebbe dovuto svolgere il servizio oggi, 4 novembre, ha comunicato di non essere disponibile a effettuare orario straordinario - ha spiegato in una nota - Atac, visti i potenziali disservizi che tale rifiuto può provocare alla cittadinanza, ha avvisato la Prefettura che, nella tarda serata di ieri, ha risposto sottolineando che tale astensione costituisce
una forma anomala di sciopero che, come tale, è soggetta a quanto previsto dalla legge che disciplina le modalità di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Di conseguenza la Prefettura ha chiesto all'azienda di invitare i lavoratori che hanno manifestato l'intenzione di astenersi dal lavoro straordinario a desistere da tale azione che comporterebbe un'interruzionedi pubblico servizio. Atac si è attivata per adempiere a quanto richiesto dalla Prefettura". L'azienda, tuttavia, "non può escludere che nella giornata di oggi possano verificarsi dei disservizi".

Secondo Atac i maggiori disagi potrebbero verificarsi intorno alle 12 al cambio di turno. Sulla protesta degli autisti "andrà tutto molto bene", ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, a margine di una cerimonia all'Altare della Patria.


Attenzione al bus: se non  passa in orario un po' sarà come sempre colpa del traffico, molto perché gli autisti sono in rivolta e quindi rifiutano il servizio straordinario. Ed è nuovo allarme trasporti, stavolta lanciato direttamente dalla Prefettura di Roma che, nella tarda serata di domenica ha chiaramente ammonito i dipendenti dell'azienda: se dovessero rifiutare le prestazioni straordinarie si configurerebbe una forma anomala di sciopero che “come tale, è soggetta a quanto previsto dalla legge che disciplina le modalità di sciopero nei servizi pubblici essenziali”.

Quindi l'invito all'Atac di avvisare i rivoltosi che “verrebbero denunciati per interruzione di pubblico servizio”. E il tam tam ha fato subito il giro delle bacheche Fb dove gli autisti esprimono i disagi, le speranze e dove da giorni soffia il vento della rivolta. Ufficialmente il nodo del contendere è il pagamento dell'una tantum (circa 230 euro lordi ) prevista dal contratto ma non erogata nel 2013, in realtà ciò che cova è un fortissimi disagio contro le organizzazioni sindacali, accusate di voler sottoscrivere accordi per il rilancio dell'azienda senza che vengano rispettati quelli precedenti, come appunto l'una tantum per la vacanza contrattuale. E così, per dare l'ennesimo schiaffone alla guerra intestina che si combatte in azienda, i non allineati hanno deciso di mettere il sindacato all'angolo e dimostrare che il potere contrattuale appartiene al passato.
Nel turno del mattino sono stati oltre 80 gli autisti che al termine del turno hanno riportato i mezzi nei depositi ma è al cambio dell'ora di pranzo che il rifiuto dello straordinario potrebbe tramutarsi in un reale disservizio per la città con corse perse ed evidenti disagi.

E all'ordine del giorno dell'immancabile lunedì di caos c'è anche l'attesa per un'assemblea spontanea convocata dai rivoltosi per martedì nella rimessa di Tor Sapienza, dove i sindacati sono stati costretti ad annullare un fitto calendario di incontri, accusando i partecipanti “non allineati” di indebite pressioni”. Insomma, una guerra intestina tra chi è stanco del sindacato tradizionale e chi a tutti i costi utilizza ancora metodi per rilanciare il ruolo associativo nelle trattative con l'azienda. E siamo solo alla punta dell'iceberg.

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1 Commenti

Anonimo ha detto…
è agghiacciante vedere come le principali testate si limitino ad schiaffare la comunicazione dell'atac adornandola con banali incipit strausati. Non c'è voglia di ricercare, di indagare e scoprire le cause dell'agitazione. Molto meglio una superficiale notizia strillata che vende di più.

@TreninoGiallo