#RassegnatiStampa: Danilo Broggi nuovo AD #Atac

Prime parole da AD: Sono milanese, ma da vent’anni ho trascorso cinque giorni della settimana a Roma. Devo ammetterlo, poche volte ho usato i mezzi pubblici. Bene, dovrò cominciare a farlo per capire meglio il lavoro che mi aspetta – L’intervista dice molto di più, comunque – Sinceramente auguro un buon lavoro al nuovo AD Atac e visto che li fanno tutti ecco un altro sondaggio…








L’annuncio ufficiale è arrivato in serata nel corso dell’assemblea dei soci. Deciso ieri notte dal sindaco Marino e dall’assessore alla Mobilità Improta. L’amministratore delegato è Danilo Broggi, manager di Poste Assicura. Presidente resta Roberto Grappelli, nominato sei mesi fa dal centrodestra. Confermati, oltre al nuovo ad, anche la nuova composizione del cda della municipalizzata di cui fanno quindi parte: Cristiana Palazzesi, Stefano Fermante e Annamaria Graziano.


L'assessore capitolino alla Mobilita', Guido Improta ha indicato Danilo Broggi nuovo amministratore delegato di Atac.

L'indicazione è stata data alla commissione capitolina Trasporti - che ha espresso parere favorevole a maggioranza - e sarà ribadita all'assemblea dei soci di Atac, che dovrà discutere e ratificare le nomine del nuovo consiglio di amministrazione dell'azienda.

Oltre al nuovo amministratore delegato dell'Atac, la commissione Capitolina Trasporti ha indicato (a maggioranza, col voto contrario dei consiglieri di opposizione) la nuova composizione del Cda della municipalizzata. Ne faranno parte Cristiana Palazzesi, Stefano Fermante e Annamaria Graziano (tutti al momento ricoprono ruolo apicali nella Ragioneria e nei Servizi economici della Capitale). Roberto Grappelli sarà confermato presidente.

La nuova composizione del Cda di Atac riflette la normativa imposta dal nuovo Statuto comunale in tema di Pari opportunità (obbliìgo di indicare almeno il 33% di donne nei Cda) e potrebbe avere carattere transitorio, dal momento che, come ha ribadito Improta, l'amministrazione comunale ha intenzione di procedere alla nomina di un amministratore unico nelle varie società municipalizzate. Per farlo, però, occorre attendere il via libera definitivo dell'Assemblea capitolina sulla delibera per il nuovo assetto della Governance capitolina che è stata approvata la scorsa settimana dalla Giunta. Nel frattempo, Improta ha tenuto a sottolineare che nella nomina del nuovo Cda è stata privilegiata "la competenza professionale".


ROMA - «Mi chiedono un cambio di passo». Quando parla Danilo Broggi, 53 anni, è appena sceso dall’aereo che da Milano lo ha portato a Fiumicino. Quasi un’immagine simbolo della sua nomina ad amministratore delegato dell’Atac, la grande malata delle municipalizzate romane.

«Sono milanese, ma da vent’anni ho trascorso cinque giorni della settimana a Roma. Devo ammetterlo, poche volte ho usato i mezzi pubblici. Bene, dovrò cominciare a farlo per capire meglio il lavoro che mi aspetta». Danilo Broggi, laureato in Scienze Politiche, è un manager cresciuto nell’impresa di famiglia. Dopo una lunga esperienza alla guida dell’Api (l’associazione che rappresenta le piccole e medie imprese) e nel consiglio della Camera di commercio di Milano, è approdato come amministratore delegato al settore pubblico (al Consip, anche se la sua ultima esperienza è a Poste Assicura).

LA RIFLESSIONE
Prima di accettare la proposta del sindaco Ignazio Marino e dell’assessore ai Trasporti, Guido Improta, ha riflettuto per una notte. «Alla fine ho accettato. E sono onorato, ringrazio il sindaco, l’assessore Improta e il consiglio comunale di Roma. Il mio impegno sarà massimo».

D’accordo, Broggi, però in questa notte di riflessione ha preso atto del fatto che si troverà a gestire un’azienda in allarme rosso, in grave difficoltà economica, con 744 milioni di debiti, un popolo di dodicimila dipendenti e malgrado questo poco personale su strada, dove servirebbe di più. Preoccupato? Spaventato? «No, non sono preoccupato. Diciamo piuttosto che sono consapevole delle difficoltà che mi aspettano come amministratore delegato dell’Atac. Guardi, il problema è ben chiaro: dobbiamo combinare l’esigenza di garantire un servizio di trasporto pubblico efficiente con la necessità di riportare in ordine i conti. Tutto questo va fatto tenendo conto delle risorse che ci sono a disposizione».

LA CURA
Aggiunge: «Mi prenderò il tempo necessario per studiare la situazione. La fase di studio è importante. Prima di dare una soluzione voglio comprenderla. Ma sia chiaro: lo farò in tempi rapidi». Danilo Broggi invita a utilizzare anche un altro concetto: «gradualità». «Non possiamo pensare di fare tutto in poco tempo - osserva -, ma con gradualità dobbiamo andare a un risanamento dei conti. C’è il mio impegno massimo a raggiungere questi obiettivi».

CAMBIO DI PASSO
Intanto, però, già si parla di cure choc, della necessità di superare il problema di un pachiderma che da una parte ha dodicimila dipendenti, dall’altra si trova con i bus che si fermano per mancanza di manutenzione e con poco personale su strada. Questo dovrà cambiare, non è un quadro sostenibile ancora a lungo. «Ne sono consapevole - dice Broggi -. È vero, mi viene chiesto un cambio di passo. Ma ripeto: non sono preoccupato, sono consapevole di quanto mi aspetta».

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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Mi piacerebbe sapere quanti milioni ha perso Atac in questi anni per mancati controlli su treni e autobus. Migliaia di persone ogni giorno viaggiano a sbafo perché non ci sono verificatori e perché sembra che né gli addetti alle stazioni (quando ci sono), la sicurezza (quando c'è) e i vigilantes (quando ci sono) hanno tra i loro compiti bloccare chi ruba (perché di furto si tratta) viaggiando gratis.